
Gli Emirati Arabi Uniti vogliono ripristinare la barriera corallina piantando coralli artificiali, nella speranza che questi possano favorire una ripresa della vita marina degradata nel corso degli anni.
I sub del Fujairah Adventure Centre negli Emirati Arabi Uniti stanno tagliando i coralli rimanenti per rimpiazzarli con coralli artificiali, nella speranza che questi possano rimediare al degrado della vita marina causato dallo sviluppo e dai cambiamenti climatici.
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Il piccolo team, grazie anche all’aiuto dei volontari, ha piantato 9,000 coralli in un’area di circa 600m2 lo scorso anno. La speranza è di coprire 300,000 m2 entro il 2025 con 1.5 milioni di coralli. “E’ un ambiente fertile per i coralli, e questa diversità ha iniziato a diffondersi, aiutando la vita marina a riprendersi” ha raccontato Saeed al-Maamari, uno dei membri del team. I coralli sono cruciali per la sopravvivenza di molte specie marine ed agiscono anche da barriere contro le onde, in modo da ridurre l’erosione.
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Come da altre parti, i coralli dell’UAE hanno sofferto negli ultimi vent’anni, principalmente a causa dei cambiamenti climatici ma anche dello sviluppo industriale. I coralli artificiali possono aiutare a ripristinare i coralli che poi diventano l’habitat per la vita marina e possono aiutare a combattere lo sbiancamento e gli altri effetti dei cambiamenti climatici. Ma secondo John Burt della New York University potrebbero volerci dai 10-15 anni prima che i coralli naturali inizino a crescere: “Questo è un programma che avrà bisogno di una grande quantità di tempo prima di dimostrare la sua efficienza in termini di ripristino della barriera corallina”.
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Il progetto a Fujairah viene supportato anche a livello governativo grazie agli esperti forniti dal Ministero dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. A Fujairah si trovano alcuni dei punti di immersione più famosi del paese e le autorità sperano che il ripristino della barriera corallina possa stimolare l’ecoturismo, come la creazione di una pesca sostenibile. “Stiamo ricreando l’ambiente e il sistema della barriera corallina, che verrà colonizzata dai pesci ed aumenterà la biodiversità, trasformandosi in un habitat per le specie di pesci minacciate oltre che una metà per le immersioni” ha commentato Ahmed Al-Za’abi, direttore del dipartimento di ricerca sull’ambiente marino.