Banksy torna a San Valentino con un messaggio contro la violenza sulle donne

Banksy torna a San Valentino con un messaggio contro la violenza sulle donne

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Il writer Banksy torna lanciando un messaggio contro la violenza sulle donne nel giorno di San Valentino: se c’è violenza non c’è amore.

Nel giorno di San Valentino, sul profilo Instagram dell’artista Banksy compare un’opera che lascia poco spazio all’interpretazione. Il messaggio che lancia il writer – considerato uno dei massimi esponenti della street art – è chiaro: l’opera parla di una piaga con la quale ancora ci troviamo a fare i conti, la violenza sulle donne.

Banksy, l’opera “Valentine’s Day Mascara” contro la violenza domestica

Una casalinga in abiti anni ’50 con il grembiule e guanti, che sorride verso di noi. Ma le manca un dente e ha gli occhi cerchiati di nero. Nell’opera, gli evidenti segni di violenza sono accompagnati dal gesto della donna, che getta il suo aguzzino in un vecchio congelatore o frigorifero. L’opera si trova a Margrate, città nella contea del Kent, in Inghilterra.

 

 

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Un messaggio forte contro la violenza domestica che va ricordato anche nel giorno che celebra gli innamorati, San Valentino. L'”amore” a volte si fa teatro di atti violenti, relegando la donna ad una condizione di fragilità ed impotenza, vittima della violenza dell’uomo, ma non in questo caso. La casalinga anni ’50 infatti, sorridendo sembra dire a tutte le donne di “gettare nella spazzatura” i loro aguzzini.

Dopo poche ore, però, alcuni operai sono arrivati a portare via il congelatore tra lo scetticismo degli abitanti. “Ci siamo detti: cosa sta succedendo? Perché state prendendo quel pezzo?“. E la gente diceva: “fermatevi, fermatevi, sapete che questo è un Banksy, vero?” E loro: “Abbiamo il permesso di portare via tutto”.

“Penso che sia incredibile. Penso che sia un argomento reale di cui le persone possono parlare, l’abuso domestico – ha aggiunto una residente di Margate – penso che il riferimento a San Valentino, inoltre, porti le persone a partecipare, aprendo il dialogo”.

Gli operai che hanno rimosso parte dell’opera si sono identificati come dipendenti del Consiglio distrettuale, secondo diversi passanti anche il loro intervento potrebbe far parte della performance artistica.

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