
Secondo un rapporto pubblicato da Carbon Tracker, alcune delle maggiori compagnie petrolifere al mondo stanno investendo su nuovi giacimenti di petrolio e gas che saranno necessari solo se si supereranno i 2,5 gradi di riscaldamento globale. Insomma, stanno scommettendo sulla crisi climatica.
Alcune compagnie di gas e petrolio starebbero scommettendo su un innalzamento delle temperature globali assai maggiore degli 1,5 grandi centigradi che ci siamo imposti come umanità per evitare le peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici.
A dimostrarlo è un report pubblicato dal think tank finanziario Carbon Tracker. Secondo quanto scoperto dagli analisti del gruppo, le Big Company dei combustibili fossili stanno investendo per aumentare l’estrazione di gas e petrolio nei prossimi decenni tanto da portare l’aumento delle temperature al di sopra dei 2,5 gradi centigradi rispetto al periodo pre-industriale. Il che porterebbe, secondo molto esperti, a una catastrofe climatica.
Le Big di gas e petrolio scommettono sulla crisi climatica
Ma alle aziende come Shell, TotalEnergies e Chevron questo pare non interessare. Per dimostrare che queste compagnie petrolifere stanno investendo sui combustibili fossili tanto da rendersi responsabili del fallimento della guerra al riscaldamento globale sono i numeri.
Queste aziende, secondo quanto dimostrato dal report, hanno recentemente approvato investimenti per un totale di 166 miliardi di dollari (157 miliardi di euro) in nuovi giacimenti di petrolio e gas nel prossimo decennio. Il problema è che più di un terzo di questo totale (55 miliardi di euro) è destinato a siti che saranno necessari solo se la domanda di combustibili fossili crescerà fino al punto in cui il mondo supererà la soglia dei 2,5 gradi.
“Le compagnie petrolifere e del gas si stanno proponendo come parte della soluzione al cambiamento climatico, pianificando contemporaneamente aumenti della produzione che porterebbero a una catastrofe climatica”, ha dichiarato uno degli autori del report, l’analista Thom Allen.
“Le aziende non possono affermare di essere allineate con gli obiettivi climatici globali a meno che non stiano pianificando di tagliare la produzione”, ha concluso Allen.