Crisi del settore auto, l'Unione europea valuta lo stop alle multe per le auto inquinanti

Crisi del settore auto, l’Unione europea valuta lo stop alle multe previste per il 2025

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La crisi del settore auto in Europa si intensifica con l’avvicinarsi delle scadenze del 2025 e 2035 imposte dalle normative sulle emissioni di CO₂. Il PPE propone di bloccare le multe per aiutare le case automobilistiche in difficoltà, mentre l’UE valuta modifiche senza rinunciare agli obiettivi del Green Deal.

Il settore auto in Europa è in profonda crisi e le scadenze legate alla transizione ecologica preoccupano sia l’industria che la politica. Ma qualcosa sta cambiando, almeno nell’approccio di Bruxelles.

A dimostrarlo è un documento del PPE (Partito Popolare Europeo), il principale gruppo politico dell’Unione, nel quale viene chiesto alla Commissione di evitare le multe che, a partire dal 2025, scatterebbero nei confronti delle case automobilistiche che non si sono impegnate per tagliare le emissioni di CO₂ dei propri veicoli.

La questione è complessa, quindi è utile fare un passo indietro, partendo dalle regole europee sulle emissioni climalteranti legate al settore auto.

PPE: “Settore auto in crisi, si evitino le multe”

La normativa europea prevede una scadenza importante nel 2025 per le case automobilistiche. A partire dall’anno che sta per cominciare, verrà abbassato il limite di emissioni di CO₂ (l’anidride carbonica, uno dei gas serra più pericolosi per l’ambiente) calcolato sulla media delle auto vendute ogni anno.

Oggi quel limite è di 115,1 grammi di CO₂ per chilometro. A partire dal prossimo mese questo limite scenderà a 93,6 grammi per chilometro.

Qual è il problema? Che oggi in media i veicoli venduti in Europa emettono 106,6 grammi di CO₂ per chilometro. Dunque molto di più del nuovo limite imposto da Bruxelles.

L’Unione europea ha deciso che le case automobilistiche che non si adegueranno ai nuovi limiti entro il 2025 dovranno pagare 95 euro per ogni grammo di emissioni in più rispetto al limite per ogni auto venduta.

Cifre stratosferiche: calcolatrice alla mano, stiamo parlando, secondo alcune stime, di 15-17 miliardi di euro totali.

Da qui la proposta del Partito Popolare Europeo di fermare le multe. Nel documento, denominato “Piano per salvare l’industria dell’automotive”, il PPE chiede alla nuova Commissione europea appena insediatasi (e di cui i popolari sono partito maggioritario) di bloccare le multe che aggraverebbero maggiormente la crisi del settore.

Crisi del settore auto e lo scoglio del 2035

Dunque, il principale partito europeo (quello di cui fa parte la stessa presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen) fa un passo indietro rispetto a una delle norme più importanti del Green Deal, (il pacchetto di riforme il cui obiettivo è un passaggio a un’economia europea più verde), non solo sulle scadenze del 2025 ma anche quelle, assai più stringenti, del 2035.

A partire da quella data, infatti, in tutta l’Unione europea sarà vietata la vendita di auto inquinanti. Il settore automobilistico, dunque, sta lavorando per una transizione all’elettrico ma lo sta facendo con difficoltà.

Per questo motivo, nel documento presentato dal PPE viene chiesto anche di anticipare al 2025 la scadenza (oggi prevista al 2026) per rivedere le regole del gioco così da poter rendere più soft lo stop ai motori endotermici. In particolare si richiede che oltre alla tecnologia delle auto elettriche vengano prese in considerazione le auto con motore a scoppio che utilizzano fonti meno impattanti come gli e-fuel e i biocarburanti.

Quello che non viene detto esplicitamente è che per molti, non solo nel PPE, andrebbe rivista interamente la scadenza del 2035.

Commissione UE: “La scadenza del 2035 resta, ma…”

Sullo stop alla vendita dei veicoli con motore endotermico a partire dal 2035 e più in generale sulla crisi del settore auto è intervenuto il Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Stéphane Séjourné.

Dalle colonne del Corriere della Sera, il commissario francese ha spiegato che relativamente allo stop previsto nel 2035 “Dobbiamo essere pragmatici. La presidente von der Leyen avrà un dialogo strategico con i produttori e l’intera filiera, compresi i subappaltatori, nelle prossime settimane per mettere sul tavolo le difficoltà legate alla transizione. Sono pronto a iniziare a lavorare sulla clausola di revisione nel 2025 in modo da essere pronti nel 2026, perché se iniziamo nel 2026, saremo pronti nel 2027”.

Dunque una lievissima apertura ma senza mettere in discussione né la scadenza del 2035 e nemmeno la data prevista per la revisione della norma.

Molto più ampia, invece, è l’apertura sulle multe previste per le case automobilistiche: “I target fissati non sono in discussione – ha spiegato Stéphane Séjourné – ma la questione delle multe deve essere risolta in modo pragmatico per non penalizzare i produttori ai quali viene chiesto di fare molto”.mobilità

 

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