Il CEO di Stellantis Tavares ha detto che senza un piano di incentivi per la produzione e l’acquisto di auto elettriche in Italia sono a rischio gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori
Attacco frontale al governo Meloni da parte dell’Amministratore delegato della Stellantis Carlos Tavares. È accaduto durante una riunione tra l’esecutivo e le imprese e le associazioni del settore auto.
Il nodo del contendere sono gli incentivi per rilanciare la produzione di auto elettriche in Italia e per spingere verso lo svecchiamento del parco auto nostrano. Il governo Meloni ha deciso di confermare gli incentivi con un piano da 950 milioni ma ha fatto sapere che questi incentivi potrebbero essere spostati altrove.
Il ministro dell’Impresa Adolfo Urso ha infatti chiarito che se la produzione auto non aumenterà in Italia da qui a qualche mese (e quindi sottolineando che gli incentivi non dovranno essere utilizzati fuori dall’Italia), gli aiuti al settore saranno dirottati verso altri investimenti.
Da qui la risposta del CEO di Stellantis Carlos Tavares secondo il quale senza sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici si mettono a rischio gli impianti di Pomigliano d’Arco e Mirafiori dove si producono le 500 elettriche.
A questo si aggiungono le dichiarazioni che lo stesso Tavares aveva rilasciato in un’intervista a Bloomberg dove sosteneva che il mercato dell’elettrico in Italia vale molto poco perché i governi, finora, non lo hanno sovvenzionato abbastanza. Aggiungendo che Stellantis sia stata utilizzata dal governo Meloni come “capro espiatorio” davanti ai lavoratori in bilico e agli stabilimenti a rischio, per “evitare di assumersi la responsabilità“.
Immediata la risposta di Urso: “Se Tavares ritiene che l’Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all’interno dell’azionariato di Stellantis ce lo chiedano, possiamo sempre discuterne”.
I tre obiettivi del piano di incentivi sulle auto elettriche e a basse emissioni
Il piano di incentivi messo sul piatto dal governo Meloni e che pesa oltre 950 milioni di euro ha tre obiettivi:
- il primo, stimolare la rottamazione delle auto altamente inquinanti, l’euro 0, 1 2 e 3, che sono ancora il 25 per cento del parco circolante in Italia;
- il secondo, incentivare la produzione in house di auto che negli ultimi anni si è drasticamente ridotta, “malgrado gli incentivi predisposti che sono andati prevalentemente, sino all’80 per cento, a vetture prodotte in stabilimenti esteri, anche della stessa Stellantis”, ha detto il ministro Urso;
- il terzo, aiutare soprattutto le famiglie con redditi bassi, attraverso un sistema graduale che prevede agevolazioni più significative per i nuclei con ISEE fino a 30mila euro.
La speranza è che in questo modo a produzione di auto elettriche e a basse emissioni in Italia possa crescere già nel 2024.