Un sondaggio di Ernst & Young rivela che il 65% degli italiani è favorevole all’acquisto di auto elettriche, ma le vendite rimangono basse. Scopri le ragioni dietro il mancato acquisto, i principali ostacoli e la crisi dell’industria automotive elettrica in Europa.
Agli italiani piacciono le auto elettriche ma non le comprano. È questo, in estrema sintesi, il risultato di un sondaggio condotto da Ernst & Young che ha indagato la posizione rispetto ai veicoli elettrici in Italia e in altri 27 paesi.
Auto elettriche, i risultati del sondaggio in Italia
Nel report “EY Mobility Consumer Index 2024” in cui sono stati presentati i risultati dell’analisi, si legge che il 65% degli italiani propende per la scelta di un’auto elettrica, ibrida o ibrida plug-in. Un dato in calo rispetto allo scorso anno quando la percentuale era del 70%.
Una percentuale comunque alta che stona con le reali quote di mercato. E allora, perché gli italiani dichiarano di amare le auto elettriche ma poi non le comprano?
Secondo i sondaggisti, i motivi per cui gli italiani considerano l’idea di acquistare nei prossimi mesi un veicolo in tutto o in parte elettrico sono il prezzo troppo alto dei carburanti fossili (ha risposto così il 37% degli intervistati) ma anche i costi crescenti imposti ai veicoli endotermici (23% degli intervistati) e le preoccupazioni per clima e ambiente (34%).
Ciò che invece li scoraggia dal passare dal desiderio alla pratica sono i prezzi troppo alti dei veicoli e di sostituzione della batteria (26%) e i costi per la manutenzione e la riparazione (22%). A cui si aggiungono le preoccupazioni relative all’autonomia delle auto elettriche (25%), l’assenza di un numero adeguato di postazioni di ricarica (27%) e i tempi necessari a caricare la batteria (18%).
Industria dell’auto elettrica in crisi
Ai dubbi degli italiani e degli abitanti di altri Paesi (come Spagna e Grecia), dove l’elettrico stenta a decollare, si devono aggiungere le difficoltà che il settore dell’automotive elettrico (e non solo) sta incontrando in Europa a causa della presenza sempre più ingombrante della Cina.
Fatto sta che diverse case automobilistiche del Vecchio Continente hanno dovuto rivedere al ribasso le stime di vendita di veicoli elettrici nel 2024.
Tra queste c’è Stellantis che ha comunicato ai sindacati che le attività a Mirafiori (dove si produce la 500 elettrica) sono sospese non più fino al 14 ottobre ma fino al 4 novembre. Una proroga dello stop alla produzione che è una conseguenza della mancanza di ordini che – scrivono dall’azienda – è “legata all’andamento del mercato elettrico in Europa che è profondamente in difficoltà, nonostante la 500e nei primi 8mesi dell’anno abbia rappresentato il 40% delle vendite nel segmento EV delle city car in Europa”.
Stellantis, in generale, è in un periodo particolarmente difficile con un calo delle immatricolazioni che a settembre 2024 ha segnato un -33,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Per questo motivo il numero uno della casa automobilistica Carlo Tavares è stato convocato in audizione in commissione Attività produttive alla Camera l’11 ottobre prossimo.