Le auto elettriche sono davvero migliori per l’ambiente? Ecco tutte le risposte

Le auto elettriche sono davvero più sostenibili? Ecco un’analisi completa sulle emissioni, la produzione e il riciclo delle batterie al litio. Per comprendere i benefici ambientali e le criticità nell’industria dei veicoli elettrici.

Da tempo gli esperti di sostenibilità ambientale ci dicono che per combattere il cambiamento climatico causato dalle emissioni di anidride carbonica da parte dell’essere umano bisogna necessariamente trovare delle soluzioni diverse e meno inquinanti alle auto con motori a combustione interna. Quelle, cioè, che funzionano con l’utilizzo di combustibili fossili.

E tra le diverse tecnologie in campo, quella che sembra destinata a diventare egemone nel sostituire le auto a diesel, benzina e GPL è senza dubbio l’elettrico.

Gli esperti di sostenibilità ambientale dicono che senza dubbio le auto elettriche sono meno impattanti delle auto con motore endotermico. Però è pur vero che online si trovano tante notizie discordanti in cui viene spiegato che la produzione delle auto elettriche e in particolare quella delle batterie, comporta un impatto sull’ambiente notevole.

E dunque, qual è la verità? Proviamo a fare chiarezza sull’argomento analizzando punto per punto tutte le fasi di vita dei diversi veicoli per capire se davvero le auto con motore elettrico sono migliori di quelle con motore a combustione dal punto di vista ambientale. Cominciamo!

Il problema della produzione delle batterie al litio

Uno dei punti più controversi riguarda la produzione delle batterie al litio, componente chiave delle auto elettriche. La produzione di queste batterie comporta un elevato consumo di risorse, soprattutto a causa dell’estrazione di tre materie prime: il litio, il cobalto e il rame.

Secondo i dati di IHS Markit, nel 2000 il nove percento del litio prodotto in tutto il mondo era utilizzato per le batterie dei veicoli elettrici. Nel 2020, questa quota era salita al 66 percento e raggiungerà oltre il 90 percento entro il 2030.

Giusto a titolo di esempio, una Tesla Model S contiene ben 63 kg di litio.

Questi dati ci fanno intuire quanto sia importante reperire questa materia prima per il futuro dell’industria delle auto elettriche. Ma l’estrazione del litio è decisamente problematica per l’ambiente.

Secondo l’Institute for Energy Research il litio si trova nelle saline presenti in aree aride e quindi deve essere estratto da lì. Uno dei problemi è che l’estrazione del litio può richiedere 18 mesi attraverso un processo di evaporazione che utilizza enormi quantità di acqua. Ogni tonnellata di litio raffinato utilizza fino a mezzo milione di galloni di acqua. I risultati impoveriscono la falda freatica e causano la contaminazione del suolo.

E poi c’è il cobalto. L’estrazione di cobalto produce scarti tossici che possono inquinare sia l’ambiente circostante sia l’aria. Inoltre, diverse associazioni umanitarie che operano in Congo, dove si estrae circa il 70% del cobalto su scala mondiale, fanno notare che in quei contesti si lavora senza le adeguate protezioni.

Al di là delle questioni relative all’estrazione delle materie prime, la fabbricazione delle batterie delle auto elettriche richiede enormi quantità di energia, soprattutto nei processi di estrazione, lavorazione dei minerali e assemblaggio.

Secondo uno studio condotto da Transport & Environment, la produzione di una batteria agli ioni di litio da 70 kWh può generare fino a 7,5 tonnellate di CO2. Questo è legato principalmente al fatto che molti dei processi industriali si svolgono in paesi dove l’energia è prodotta in gran parte da fonti fossili.

Ad oggi la Cina è il principale produttore di batterie per veicoli elettrici. Sebbene il Dragone dipenda ancora in larga misura dal carbone per la produzione di energia elettrica, sta sviluppando un’enorme rete di produzione da fonti rinnovabili. Tanto che secondo le ultime analisi, oltre il 60% dell’intera produzione elettrica da rinnovabili nel mondo sarà prodotta in Cina. Dunque nei prossimi anni le quantità di emissioni climalteranti legate alla produzione delle auto elettriche calerà sensibilmente.

Il riciclo delle batterie delle auto elettriche

Resta la questione del riciclo e dello smaltimento delle batterie esauste. Nell’Unione europea, a partire dal febbraio del 2024, è in vigore un regolamento che vieta lo smaltimento delle batterie delle auto elettriche obbligando, invece, al riciclo e al riutilizzo.

Facciamo chiarezza. Attualmente, molte batterie quando vengono dismesse – magari perché l’automobile ha terminato il suo ciclo di vita – hanno perso circa il 20-30% della loro capacità originale. Smaltirle sarebbe uno spreco perché esse, non più utilizzabili in un’auto elettrica, possono comunque essere riutilizzate in contesti meno esigenti, come lo stoccaggio di energia rinnovabile.

Si tratta delle cosiddette batterie di seconda vita. Quando la batteria di un veicolo elettrico esaurisce la sua “prima vita”, ci sono tre opzioni per la “seconda”.

Prima di tutto la riqualificazione. In estrema sintesi, le batterie più adatte vengono selezionate e combinate in base allo stato residuo e alla loro capacità.

Poi c’è il rinnovo. In questo caso i gruppi di batterie vengono smontati e le singole celle vengono ricondizionate e confezionate in nuovi moduli.

Infine, il riciclo, che prevede l’estrazione dei metalli preziosi presenti nella batteria e il loro riutilizzo.

In questo modo i pericoli ambientali legati allo smaltimento delle batterie al litio delle auto elettriche sono decisamente più limitati.

Comparazione tra auto elettriche e auto a combustione

Sulla base di tutto quanto abbiamo detto, resta da porsi una domanda, la più importante: tra le auto con motore elettrico e le auto con motore a combustione, quali sono le migliori per l’ambiente?

Considerando un approccio dalla culla alla tomba, cioè l’intero ciclo di vita delle auto elettriche – dalla loro costruzione allo smaltimento dei rifiuti – la scienza è totalmente concorde che non ci sono dubbi: le auto elettriche sono molto meno inquinanti e impattanti delle auto a diesel e benzina.

Questo perché, sebbene sia vero che nelle fasi iniziali di produzione le auto elettriche sono più impattanti di quelle a combustione, è vero anche che la riduzione di emissioni durante il loro utilizzo più che compensa i danni ambientali legati nelle fasi produttive.

Non esiste uno studio scientifico rilevante che non arrivi a questa soluzione. Secondo l’ultimo e più approfondito studio scientifico comparativo tra le auto elettriche e quelle a benzina, considerando l’intero ciclo di vita, i veicoli full electric risultano essere l’opzione a minore intensità di carbonio. In Europa, gli attuali modelli potrebbero ridurre le emissioni di gas serra durante il ciclo di vita fino al 63% rispetto ai mezzi a benzina, se si tiene conto della futura decarbonizzazione della rete elettrica del Vecchio Continente.

In conclusione, sebbene sia importante continuare a spingere l’industria dell’auto elettrica a trovare soluzioni sempre più innovative per abbattere l’impronta carbonica – e in generale l’impatto sull’ambiente – legata alla produzione di batterie, emerge chiaramente che, nel complesso, i benefici dell’utilizzo di auto elettriche superano gli svantaggi.