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Australia, il governo pubblica un nuovo libro di fiabe per i bambini per parlare di consenso

Australia, il governo pubblica un libro di fiabe per i bambini per parlare di consenso

Insegnare ai bambini provenienti da contesti multiculturali la sicurezza del corpo e il consenso, questo l’obiettivo dell’iniziativa del governo dell’Australia

SI intitola “My superhero voice”, la mia voca da supereroe ed è un libro di fiabe per bambini pubblicato in Australia, su iniziativa del governo. L’obiettivo è quello di insegnare ai bambini provenienti da contesti multiculturali la sicurezza del corpo e il consenso. Proprio per questo il libro cerca di non focalizzarsi su una religione o una cultura specifica. Il libro fa parte della campagna One Talk at a Time del governo, volta a prevenire gli abusi sessuali sui minori.

La ricerca realizzata in Australia

La ricerca alla base della campagna, che ha portato alla pubblicazione del libro, ha evidenziato che l’abuso sessuale sui minori era un argomento tabù in alcune comunità e spesso non veniva discusso. È stata inoltre individuata una mancanza di chiarezza su cosa costituisse un comportamento inappropriato, che potrebbe portare a scusare tale comportamento. Scritto da Yvonne Sewankambo e illustrato da Nea Valdivia, “My superhero” voice segue Nour mentre impara diverse pratiche culturali che aiutano le persone nella sua vita a parlare e ottenere aiuto quando qualcosa le fa sentire a disagio o insicure. Il libro di fiabe è disponibile in formato e-book ed è stato tradotto in 10 lingue.

Le voci critiche sul libro

Non tutti sono favorevoli alla pubblicazione del libro da parte del governo dell’Australia. In particolare alcuni esperti sottolineano il rischio che “My superhero voice” ponga sul bambino l’onere di parlare di tematiche complesse come l’abuso e il consenso. Inoltre il testo non affronta il modo in cui i genitori dovrebbero reagire. Altro elemento è che il libro non esplora gli aspetti culturali del problema, come i comportamenti comuni in alcune culture che potrebbero limitare l’autonomia corporea dei bambini, ad esempio salutare gli adulti baciandoli, che potrebbero essere considerati un importante segno di rispetto a cui ci si aspetta che un bambino obbedisca.