Bandiera dell'Unione Europea che sventola davanti alla Commissione Europea, simbolo del piano Ue per ridurre le emissioni di CO2 attraverso l'aumento delle tasse.

“Alzare le tasse ai settori inquinanti”, il piano Ue contro le emissioni di CO2

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Il commissario Ue al clima Wopke Hoekstra ha fatto sapere che intende rivedere le regole fiscali e aumentare le tasse su alcuni settori particolarmente inquinanti per convincere gli europei a modificare le loro scelte e renderle più green. 

Dove non arriva la persuasione possono arrivare le tasse. È quello che avrà pensato Wopke Hoekstra, commissario Ue alla lotta alla crisi climatica che si è detto pronto a utilizzare la leva fiscale per giungere agli obiettivi Ue di decarbonizzazione.

Come racconta Euronews, il commissario al clima lo ha scritto a chiare lettere in una nota ai membri dell’eurocamera: “Credo fermamente che la tassazione sia uno strumento di determinazione dei prezzi chiave per raggiungere gli obiettivi climatici”. Fuori dal politichese, le parole di Hoekstra significano una sola cosa: bisogna aumentare le tasse a quei settori che pur essendo estremamente inquinanti (e quindi parte in causa nei cambiamenti climatici) oggi godono di una tassazione agevolata.

Quali sono questi settori? Due in particolare: quello dell’energia e quello dei trasporti. Un esempio su tutti riguarda il settore aereo che gode dell’assenza di aliquote fiscali su cherosene e gasolio usati per far volare gli aerei.

Le compagnie aeree europee possono offrire voli a prezzi competitivi proprio per l’assenza di tassazioni che invece sono previste in settori meno impattanti sull’ambiente. Da qui, dunque, l’idea di prevedere aliquote minime per il settore. Così da convincere gli europei a utilizzare mezzi di trasporto meno impattanti come il treno laddove possibile.

Non sarà una strada semplice, però. Perché i settori sotto i riflettori della commissione sono anche quelli con maggiori interessi politici e finanziari alle spalle che già in passato hanno reso possibile il blocco di iniziative dello stesso tipo.

Eppure azioni concrete per ridurre le emissioni di carbonio in Europa sono necessarie. Perché al momento il Continente è decisamente fuori rotta rispetto all’obiettivo di taglio entro il 2030 del 55% delle emissioni climalteranti rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere tale obiettivo le emissioni devono essere quasi dimezzate da oggi alla fine del decennio.

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