La produzione di caffè è minacciata dal cambiamento climatico. Ecco come il riscaldamento globale sta alterando le coltivazioni e quali soluzioni stanno emergendo per il futuro del settore.
Il caffè è una delle bevande più amate dagli italiani, un rito quotidiano che scandisce le nostre giornate. Ma negli ultimi mesi, il suo prezzo è aumentato drasticamente, con rincari che stanno mettendo sotto pressione non solo i consumatori, ma anche l’intera filiera produttiva. Il motivo principale? Il cambiamento climatico.
Temperature estreme e raccolti in crisi aumentano il prezzo del caffè
Nel corso del 2024, il prezzo del caffè è più che raddoppiato, con un aumento del 103% rispetto all’anno precedente. Questa impennata è legata agli effetti sempre più evidenti della crisi climatica, che sta mettendo a dura prova i principali paesi produttori.
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, e il trend sembra continuare nei primi mesi del 2025. Temperature elevate, siccità e precipitazioni irregolari hanno colpito duramente le piantagioni, riducendo le rese e aumentando i costi di produzione.
In Brasile, il maggiore produttore mondiale, la peggiore siccità degli ultimi decenni ha compromesso gravemente il raccolto di caffè arabica, con una riduzione della produzione stimata fino al 20%.
Nel Minas Gerais, la regione più importante per la coltivazione di questa varietà, le precipitazioni sono state ben al di sotto della media, mettendo in crisi gli agricoltori. Allo stesso tempo, in Vietnam, il secondo produttore globale, i tifoni hanno devastato migliaia di ettari di piantagioni di caffè robusta, utilizzato per il caffè istantaneo e molte miscele commerciali.
La combinazione di questi eventi ha creato un vero e proprio shock nella catena di approvvigionamento globale.
Un circolo vizioso per produttori e consumatori
Gli effetti del cambiamento climatico non si limitano alla produzione. Anche la qualità è minacciata. Temperature più alte e precipitazioni irregolari influenzano la crescita delle piante, alterando il sapore e l’aroma dei chicchi. Inoltre, le condizioni meteorologiche estreme favoriscono la diffusione di malattie delle piante, come la ruggine del caffè, che riducono ulteriormente la produzione e aumentano i costi di gestione per gli agricoltori.
Per i coltivatori di caffè, la situazione è sempre più insostenibile. Molti piccoli produttori, in particolare in paesi come Etiopia e Malawi, stanno abbandonando la coltivazione a causa delle difficoltà economiche. Questo potrebbe avere conseguenze devastanti sull’offerta globale e portare a ulteriori aumenti dei prezzi nei prossimi anni.
Quali soluzioni per il futuro?
Di fronte a questa crisi, il settore sta cercando di adattarsi. Alcune aziende stanno investendo in pratiche agricole più sostenibili, come l’ombreggiamento delle piante per proteggerle dal calore e la selezione di varietà più resistenti al clima. Altre stanno diversificando le proprie fonti di approvvigionamento per ridurre la dipendenza da singole regioni particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Tuttavia, queste soluzioni richiedono tempo e investimenti. Nel frattempo, i consumatori italiani dovranno abituarsi a prezzi più alti per il caffè e a una possibile riduzione della sua disponibilità. La crisi climatica sta dimostrando ancora una volta che le sue ripercussioni si fanno sentire in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, compreso il piacere di un semplice espresso al bar.
Takeaway coffees get pricier: What’s the link with extreme weather? https://t.co/KsqB0IYWXV
— Euronews Green (@euronewsgreen) February 18, 2025
Quando il caffè fa male all’ambiente
Se la crisi climatica sta facendo aumentare il prezzo dell’espresso, ricordiamo che anche alcune nostre abitudini di consumo fanno male all’ambiente.
La polvere di caffè che buttiamo nel lavandino contiene caffeina, che finisce nel sistema idrico. I depuratori ne eliminano fino al 99%, ma il resto, sommato ai miliardi di tazze consumate nel mondo, rende la caffeina un inquinante diffuso nelle acque.
Questo danneggia flora e fauna, alterando metabolismo, energia e riproduzione. Meglio gettare la polvere esausta nella pattumiera ed evitare sprechi.