
Artico, l’Unione europea chiede una moratoria per lo stop all’estrazione degli idrocarburi. L’annuncio è arrivato da Virginijus Sinkevicius, commissario Ue per l’Ambiente.
L’Unione europea pronta a chiedere una moratoria internazionale per lo stop all’estrazione degli idrocarburi. L’annuncio è arrivato dal commissario Ue per l’Ambiente, Virginijus Sinkevicius: “Vogliamo che il petrolio e il gas rimangano nel terreno affinché l’Artico resti pacifico, sostenibile e prospero“. L’obiettivo finale è quello di limitare il surriscaldamento della regione.
The Arctic warms up 3 X faster than average!
With permafrost thawing, forests fires & ice melting we need to protect its precious regions & ecosystems.
Join me ❄️ LIVE at ⌚️ +/- 13:00 to discover our joint @JosepBorrellF brand new #EUArctic Strategy!https://t.co/ULgsMHlktH pic.twitter.com/OJcd95b2v3
— Virginijus Sinkevičius (@VSinkevicius) October 13, 2021
“L’Artico si sta riscaldando tre volte più velocemente rispetto al resto del pianeta. Lo scioglimento del ghiaccio e del permafrost accelerano ulteriormente il cambiamento climatico e hanno enormi effetti a catena, non si può attendere ulteriormente” – ha spiegato Sinkevicius – “L’Ue è impegnata a rendere l’Artico sicuro, stabile, sostenibile e prospero. Sicuro e stabile, attraverso una cooperazione internazionale rafforzata; sostenibile e prospero, garantendo un forte legame tra l’impegno dell’Unione per l’Artico e la nostra politica climatica, il Green Deal europeo e la sua dimensione di economia blu“.
The European Union is the Arctic.
Today we launch our #EUArctic Strategy with @JosepBorrellF to:
protect its environment by pushing for oil, coal & gas to stay in the ground
ensure it develops sustainably
boost international cooperation to keep it safe & stable pic.twitter.com/7zUHYZPPaJ— Virginijus Sinkevičius (@VSinkevicius) October 13, 2021
L’Unione europea ha anche annunciato l’apertura di un ufficio della Commissione europea in Groenlandia con lo scopo di incrementare la presenza Ue nella regione e per reindirizzare i fondi del Recovery a progetti destinati a guidare la transizione verde nell’Artico e a migliorare la condizione delle popolazioni artiche. Aumentare la presenza nella regione servirà anche a fare fronte alla crescente concorrenza geopolitica delle potenze limitrofe come la Russia o a quelle interessate a nuove rotte commerciali come la Cina.