Api e Vespa orientalis, come mantenere l’ecosistema in equilibrio

“Api e Vespa orientalis, una sfida per l’ecosistema”, è questo il titolo dell’incontro tenutosi in Campidoglio che ha riunito esperti e attori cittadini interessati ad agire per salvare le api e limitare i danni dovuti all’esplosione di esemplari di Vespa orientalis anche in città.

Lo strumento più efficace per contrastare la diffusione della Vespa orientalis  è la conoscenza, delle specie e dei metodi più utili per favorire la biodiversità e non contribuire ad alterare l’equilibrio naturale. Senza dannosi allarmismi e senza azioni drastiche dettate dal panico che rischiano di produrre solo danni.

Sabrina Alfonsi, Assessora all’Ambiente, Agricoltura e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale., ha dichiarato a TeleAmbiente: “Questo incontro nasce proprio perché gruppi di cittadinanza, soprattutto quelli attivi all’interno degli orti, all’interno dei giardini, all’interno del verde, hanno chiesto da un po’ un seminario per approfondire temi legati alle specie che sono presenti e in particolare a tutto il lavoro degli impollinatori e a quanti apiari sono stati distrutti dalla Vespa Orientalis. E quindi mettendo insieme le api, la produzione del miele, tutti gli impollinatori insieme a tutte le vespe, è nato un incontro di formazione, soprattutto perché come appunto diceva il rappresentante dell’ISPRA c’è un grande lavoro istituzionale, c’è un grande lavoro degli enti di ricerca ma anche la cittadinanza può fare qualche cosa in modo di ridurre il rischio rispetto alle specie che possono entrare in contatto con noi ma di fare una giusta comunicazione.”

Tra le azioni di tutela della biodiversità adottate da Roma Capitale, Alfonsi ricorda: “grandi azioni come la rinaturalizzazione dei parchi d’affaccio fluviali che stiamo facendo ma fino ad arrivare a questa tecnica che appunto viene chiamata lo sfalcio selettivo, cioè in alcuni giardini si lasciano delle aree a fare il ciclo completo della fioritura. In realtà la fioritura è anche rafforzata da semi che noi mettiamo con tutte le piante erbacee, le piante che nascono spontanee che per di più sono tra le più resistenti, costituiscono proprio una possibilità per gli impollinatori di svolgere il loro ruolo. Quindi noi abbiamo fatto questi cerchi, in alcuni casi bisogna creare delle forme geometriche riconosciute per far capire che non è una dimenticanza del giardiniere, e poi abbiamo messo dei cartelli con su scritto: “è qui che si sviluppa la biodiversità”. Ecco azioni importanti in alcuni luoghi attraverso le associazioni sono diventati anche dei momenti di formazione per i bambini.”

Raffaele Cirone, Presidente del Federazione Apicoltori Italiani, è intervenuto al dibattito. la categoria degli apicoltori ha un ruolo importante non soltanto per la cura delle api ma anche per la possibilità di intervenire nei luoghi in cui la Vespa orientalis viene segnalata: “È un problema che interessa varie competenze; quella degli apicoltori e la competenza del confrontarsi con i nidi di questi predatori. Gli apicoltori possono essere chiamati nel momento in cui bisogna recuperarli, distruggere i nidi. Si tratta di mettere a fattor comune quella che è l’esperienza di un soggetto, l’apicoltore, che non ha paura di avvicinarsi ad un insetto pungente. Poi c’è naturalmente una pianificazione che dal Tavolo ci aspettiamo che è quella del monitoraggio, cioè sapere dove ci sono i nidi e quindi la popolazione, ecco qui il punto di cui ora si è discusso, ha il dovere di essere informata, essere capace di riconoscere l’insetto, segnalarlo. Segnalazione significa poterlo georeferenziare e quindi andare in quel quadrante di una città così estesa come Roma e vedere se c’è un nido di vespe, di predatori che va recuperato. Poi c’è naturalmente un percorso formativo che riguarda noi tutti, la cittadinanza compresi gli apicoltori, i vigili del fuoco, le ASL,i medici veterinari, dove ognuno abbia la propria competenza e il proprio ruolo assegnato.”