Api. Due ragazzi giovanissimi, una piattaforma ambientale e un’applicazione per aiutare gli apicoltori alpini. Quello di Daniele e Andrea è un percorso lineare e avventuroso, che li ha portati sul podio dell’iniziativa Pitch your Project to Eu a Innsbruck, e presto forse nella Silicon Valley. Ecco cosa è Beehave.
Le api sono fondamentali per il nostro ecosistema ma il loro numero non fa che diminuire vertiginosamente, le loro colonie sono costantemente minacciate da pesticidi e cambiamenti climatici e spesso tendiamo a dimenticarcelo. Non gli apicoltori, però, che hanno fatto della cura delle api la loro passione e spesso anche il loro lavoro. Proprio per far fronte a questi cambiamenti e alla minaccia cui l’ecosistema alpino è sottoposto, due ragazzi trentini hanno creato Beehave, un’applicazione per tenere monitorato in tempo reale lo stato di salute di api e alveari, per proteggerli e curarli al meglio e in modo tempestivo.
L’idea è nata da due diciannovenni originari di Arco, Daniele Dassatti e Andrea Zain, ora matricole di informatica e matematica all’Università di Trento. I due giovanissimi, classe ’99, hanno iniziato a lavorarci ancora a scuola per poi arrivare a svilupparlo durante il periodo di alternanza scuola-lavoro nel laboratorio e incubatore Witlab di Rovereto, aiutati anche da persone esperte del settore come Emanuele Rocco, PhD ad Harvard. Qui sono riusciti a dare vita a una vera e propria start up, chiamata Igloo, da cui è nata Beehave, l’applicazione delle api. Grazie al loro progetto, i due giovanissimi studenti si sono aggiudicati il secondo premio di 3000 euro, dell’iniziativa Pitch your Project to Eu, dedicata ai giovani dai 16 ai 25 anni della macroregione alpina europea Eusalp, tenutasi di recente a Innsbruck.
Beehave: fusione tra le parole beehive, “alveare” e behave, “comportarsi”. Ma come funziona esattamente? Si tratta di un’applicazione grazie alla quale gli apicoltori potranno controllare in tempo reale i loro alveari e le api che ci vivono, intervenendo tempestivamente nel caso subentri qualsiasi tipo di problema. Il progetto prevede l’installazione all’interno degli alveari di sensori che possano rilevare grado di umidità, temperatura e tutta un’altra serie di dati, che vengono inviati a una piattaforma dedicata ad apicoltori e ad altre personalità interessate a conoscere lo stato ambientale di quelle zone. Beehave sarà utile non soltanto per quanto riguarda il monitoraggio delle api, ma dell’intera salute dell’ecosistema alpino, di cui le api appunto rappresentano un ottimo termometro.
L’idea dei due arcensi ha fatto subito il giro del mondo, tant’è che Microsoft ha già invitato Daniele due volte a Seattle per presentare le piattaforme da lui già sviluppate, come Fluently, l’applicazione per gestire il diario di scuola direttamente dal pc o da tablet.