Le immagini satellitari hanno rivelato che ci sono quasi il 20% in più di colonie di pinguini imperatori in Antartide di quanto si pensasse in precedenza. Gli scienziati del British Antarctic Survey hanno utilizzato i dati satellitari della missione Copernicus Sentinel-2 per rintracciare il guano di pinguino per monitorare la loro presenza.
I risultati, pubblicati su “Remote Sensing in Ecology and Conservation”, rivelano 11 nuove colonie, tre delle quali precedentemente identificate ma mai confermate. Questa scoperta porta il censimento globale a 61 colonie in tutto il continente.
I pinguini imperatori vivono in Antartide, che non è solo remoto e inaccessibile, ma le temperature possono scendere a -50 ° C. Studiare colonie di pinguini è quindi estremamente difficile. Tuttavia, negli ultimi 10 anni, gli scienziati del British Antarctic Survey (BAS) sono stati in grado di cercare nuove colonie di pinguini imperatori usando immagini satellitari.
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🐧 Satellite images have revealed that there are nearly 20% more emperor penguin colonies in #Antarctica than previously thought. @BAS_News used @CopernicusEU #Sentinel-2 data to track guano, or penguin poo, to monitor thousands of penguins 👉 https://t.co/hBYBhteVe4 pic.twitter.com/OyZ4tPEdXp
— ESA (@esa) August 5, 2020
#DYK that thanks to @CopernicusEU #Sentinel2 10 m pixel resolution we can spot penguin poo from space?
Scientists at @BAS_News have used satellite images to track penguin guano and find new colonies.
📸colonies locationsRead more: https://t.co/qFN4hYojmm pic.twitter.com/fYsadj7kzd
— ESA EarthObservation (@ESA_EO) August 5, 2020
Sebbene i pinguini siano troppo piccoli per essere mostrati nelle immagini, le gigantesche macchie sul ghiaccio degli escrementi di pinguini, conosciute come guano, sono facili da identificare con la risoluzione di 10 m che la missione Copernicus Sentinel-2 offre.
Peter Fretwell, autore principale e geografo di BAS, commenta: “Questa è una scoperta emozionante. Le nuove immagini satellitari della costa dell’Antartide ci hanno permesso di trovare queste nuove colonie. Le colonie sono piccole e quindi portano solo il conteggio complessivo della popolazione del 5-10%, a poco più di mezzo milione di pinguini o circa 265 500 – 278 500 coppie nidificanti”.
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I risultati, grazie alle immagini satellitari di Copernicus Sentinel-2, rappresentano un’importante pietra miliare per il monitoraggio dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla popolazione dei pinguini imperatori.
Twenty percent more emperor penguin colonies have been discovered on the Antarctic continent 🐧
They were spotted by a space satellite which found smear marks left by their poo 💩
Dr Peter Fretwell, geographer @BAS_News says this is exciting but they’re still in trouble pic.twitter.com/mcVkqrtSR1
— BBC Radio 5 Live (@bbc5live) August 5, 2020
Gli uccelli incapaci di volare sono noti per essere particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici: il riscaldamento delle acque oceaniche sta sciogliendo il ghiaccio marino dove vivono e si riproducono. A seguito delle attuali proiezioni dei cambiamenti climatici, è probabile che il loro habitat diminuisca. I risultati dello studio mostrano che la maggior parte delle colonie appena scoperte si trova ai margini della gamma riproduttiva degli imperatori, luoghi che potrebbero andare persi mentre il clima continua a riscaldarsi.
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Philip Trathan, Head of Conservation Biology presso BAS, ha studiato i pinguini negli ultimi tre decenni: “Mentre è una buona notizia che abbiamo trovato queste nuove colonie, i siti di riproduzione sono tutti in luoghi in cui le recenti proiezioni dei modelli suggeriscono che gli imperatori diminuiranno”.
Lo studio ha rilevato una serie di colonie a 180 km al largo, situate sul ghiaccio marino che si è formato attorno a iceberg che si erano radicati in acque poco profonde.