A questa conclusione sono arrivati i ricercatori dell’Università di Canterbury. Gli animali simbolo del Polo Sud continuano a essere in pericolo di estinzione a causa dello scioglimento dei ghiacciai.
Anche se le microplastiche sono arrivate in Antartide, i pinguini imperatore (nome scientifico Aptenodytes forsteri) non hanno mai ingerito i minuscoli materiali utilizzati in bottiglie e imballaggi alimentari. A confermarlo è stato uno studio dell’Università di Canterbury, in Nuova Zelanda, dopo avere analizzato lo stomaco di alcuni uccelli incapaci di volare morti per cause naturali. I ricercatori si sono addentrati tra i ghiacci dell’Atka Bay, nel Polo Sud, in cui vivono ben 9.600 esemplari di pinguini imperatore suddivisi in dieci colonie.
Lungo la banchisa del continente ghiacciato, gli scienziati hanno recuperato alcune carcasse degli animali. Gli approfondimenti medici hanno escluso, dunque, la morte degli uccelli per intossicazione da microplastiche.
Una buona notizia? Sì, ma solo a metà.
I pinguini imperatore dell’Antartide, vere e proprie sentinelle della qualità ambientale, continuano a essere minacciati, infatti, dallo scioglimento quasi irreversibile dei ghiacciai. Se non si dovesse invertire la rotta, gli animali simbolo del Polo Sud potrebbero estinguersi addirittura entro il 2100.
Lo studio completo è stato pubblicato sulla rivista “Science of the Total Environment“.