Dalla Liguria allo stretto di Messina. Riptide, Aquamarin, Dropi e Zena, le quattro orche avvistate all’inizio del mese a Pra’, poi a Vado Ligure e a Portofino hanno lasciato la nostra regione e raggiunto il Sud Italia.

A seguire gli spostamenti dei mammiferi in Liguria sono stati gli studiosi e i biologi di «Menkab», Artescienza e Università di Genova. Nel caso dell’avvistamento nel Sud Italia ad occuparsi della presenza degli animali è l’associazione Marecamp: «Fino a venerdì – dice Clara Monaco, biologa marina responsabile scientifico di Marecamp Onlus – ne sono state viste solamente tre. Forse ne abbiamo persa un’altra. Ci teniamo in contatto con le associazioni che hanno seguito le orche a Genova. Sarebbe utilissimo sapere se sono gli stessi esemplari e se sono rimaste in tre o sono ancora quattro».
Animali, gruppo di orche avvistate nel porto di Genova. I biologi: “Non è un buon segno” VIDEO
In Liguria l’identificazione del «pod» è stata possibile grazie alle immagini scattate da Samuele Wurtz di Artescienza, dalla presidente di Menkab Giulia Calogero e da Biagio Violi dell’Università di Genova, oltre ai colleghi del centro di ricerca islandese Duncan Versteegh, Manon Themelin e Marie Therese Mrusczok.

E’ stato accertato che gli animali provengono dall’Islanda. L’ultima volta che gli esperti avevano visto le orche nel Nord Europa era il 2017. Sono ricomparse agli inizi di dicembre nel porto genovese, quindi si sono spostate a Vado e la settimana scorsa, prima di lasciare la Liguria, davanti a Portofino. «Vista la particolarità quasi unica di questa situazione, ogni informazione è importante al fine di comprendere al meglio la dinamica che ha condotto qui le orche e poter ipotizzare, per quello che sarà possibile, come potrà evolversi un loro eventuale spostamento – spiega la presidente Menkab Giulia Calogero.
«La fotoidentificazione degli esemplari con immagini per ora non è stata possibile, per cui per quanto molto probabile che siano le orche avvistate in Liguria verificheremo grazie a chi riuscirà a monitorare il loro spostamento. In alcuni video non é stato possibile verificare la presenza di tutti e quattro gli animali insieme. Ovviamente non è possibile sapere se manca davvero la presenza del quarto esemplare del pod e continueremo a verificare grazie alla collaborazione dei colleghi siciliani e calabresi. Per le ricerche nella nostra regione ringraziamo tutti gli enti coinvolti in questa situazione come Whale WatchGenova e gli coloro che hanno gestito le attività in merito, Acquario di Genova, Tethys e Capitaneria di Porto di Genova e Savona».
Dalla Liguria allo stretto di Messina. Riptide, Aquamarin, Dropi e Zena, le quattro orche avvistate all’inizio del mese a Pra’, poi a Vado Ligure e a Portofino hanno lasciato la nostra regione e raggiunto il Sud Italia.
A seguire gli spostamenti dei mammiferi in Liguria sono stati gli studiosi e i biologi di «Menkab», Artescienza e Università di Genova. Nel caso dell’avvistamento nel Sud Italia ad occuparsi della presenza degli animali è l’associazione Marecamp: «Fino a venerdì – dice Clara Monaco, biologa marina responsabile scientifico di Marecamp Onlus – ne sono state viste solamente tre. Forse ne abbiamo persa un’altra. Ci teniamo in contatto con le associazioni che hanno seguito le orche a Genova. Sarebbe utilissimo sapere se sono gli stessi esemplari e se sono rimaste in tre o sono ancora quattro».
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In Liguria l’identificazione del «pod» è stata possibile grazie alle immagini scattate da Samuele Wurtz di Artescienza, dalla presidente di Menkab Giulia Calogero e da Biagio Violi dell’Università di Genova, oltre ai colleghi del centro di ricerca islandese Duncan Versteegh, Manon Themelin e Marie Therese Mrusczok.
Orche e delfini finalmente liberi. Erano destinati al mercato cinese