
Rabbia e preoccupazione tra gli ambientalisti per l’uccisione di oltre 1500 in un giorno, con le carcasse ammassate sulle coste delle Isole Faroe. Sotto accusa la tradizionale caccia ai delfini che da secoli avviene nell’arcipelago.
Anche i più strenui difensori della tradizionale caccia ai delfini nelle Isole Faroe hanno condannato il massacro “crudele e non necessario” di quasi 1.500 delfini in un solo giorno, che sono stati guidati nelle acque poco profonde della spiaggia di Skálabotnur sull’isola di Eysturoy e lasciati contorcersi per ore prima di morire.
Taranto, in arrivo il primo Santuario dei delfini: i primi esemplari salvati nel 2022
Il gruppo di Sea Shepherd, che ha condotto una campagna per fermare la tradizionale caccia faroese “Grindadrap” dagli anni ’80, ha affermato che la caccia di domenica è stata “la più grande uccisione di delfini o globicefali nella storia delle isole”, con più animali morti in un giorno che in un’intera stagione di caccia.
Disastro Mauritius, la lotta dei pescatori per salvare i delfini dal petrolio
Questa volta, però, la portata dell’uccisione è stata tale che persino molti faroesi, che spesso considerano la caccia come parte del loro patrimonio culturale, hanno espresso disgusto e rabbia.
Killing whales has become a long-standing tradition here. 😡
1428 dolphins was brutally slaughtered or beat to death yesterday in the Faroe Islands. 😡😡#Tiredearth #ocean pic.twitter.com/lZVVCH45db— Rebecca Herbert (@RebeccaH2030) September 14, 2021
#Denmark The Faroe Islands, Denmark’s overseas autonomous territory, held a hunting activity on the 12th. More than 1400 white edge dolphins were killed, and the whole Gulf flowed with blood, triggering the anger and condemnation of animal conservationists. pic.twitter.com/fVJDbsZTA1
— bahtbag (@thaibahtbag) September 14, 2021
“Mi viene la nausea a vedere questo genere di cose”, si legge su un commento a un post sulla pagina Facebook dell’emittente locale Kringvarp Føroya, mentre un altro ha descritto il massacro come “completamente terribile“, dicendo: “Sono imbarazzato di essere faroese”.
Francia, record di delfini morti sulla costa: la popolazione locale rischia di scomparire
Il Grindadrap è di importanza storica e culturale per molti faroesi e la carne del pescato viene tradizionalmente condivisa tra le famiglie che hanno partecipato, con l’eventuale eccesso poi diffuso tra gli abitanti dei villaggi locali.
Look forward to speaking out against the slaughter of dolphins & whales in Taiji Cove Japan & Faroe Islands in London Saturday 16 October please join us register today #Taiji #FaroeIslands https://t.co/EVYMI3Ydsh pic.twitter.com/LPeTus3hSk
— dominic dyer (@domdyer70) September 15, 2021
Ma un abitante del luogo ha detto al quotidiano danese Ekstra Bladet che non c’era modo che la gente del posto volesse consumare così tanta carne di delfino.
“La mia ipotesi è che la maggior parte dei delfini verrà gettata nella spazzatura o in un buco nel terreno”, ha spiegato al quotidiano danese.
On Sunday night a super-pod of 1428 Atlantic White-Sided Dolphins was driven for many hours and for around 45 km by speed boats and jet-skis into the shallow water at Skálabotnur beach in the Danish Faroe Islands, where every single one of them was killed. https://t.co/uo2fAPhCDq
— Sea Shepherd (@seashepherd) September 14, 2021
Il capitano Alex Cornelissen, amministratore delegato globale di Sea Shepherd, che si batte contro la caccia alle balene, ha affermato che nel bel mezzo di una pandemia globale è stato “assolutamente spaventoso vedere un attacco alla natura di questa portata nelle Isole Faroe”.
Animali, la popolazione di delfini è diminuita dell’80% a causa delle reti da pesca