Il fiume che attraversa Londra è diventato, insieme ai suoi emissari, casa di 138 cuccioli di foca e di tanti altri animali, segno di un ecosistema fiorente in una zona che solo 60 anni fa era stata dichiarata “biologicamente morta”.
Il fiume Tamigi è stato un centro di commercio internazionale, una fogna, un centro di scarico delle industrie londinesi dei primi anni del 20esimo secolo, fino ad essere considerata “biologicamente morto” negli anni 50.
Adesso invece è la casa di 138 cuccioli di foca, secondo un primo conteggio comprensivo dei piccoli.
Inquinamento, fiumi invasi dagli antibiotici: 300 volte oltre i livelli di sicurezza
Gli scienziati della Zoological Society of London(ZSL) hanno analizzato le foto scattate da un drone che ha sorvolato il fiume e i suoi emissari, equipaggiato con strumenti specifici per l’identificazione e il conteggio dei cuccioli di foca, che riposano sui banchi sabbiosi vicini agli estuari del Tamigi.
Animali, Cuba vara nuove leggi per proteggere la fauna marina
I cuccioli passano i giorni successivi alla nascita nelle spiagge morbide e sabbiose degli estuari del fiume, nella zona che va da Londra alla foce.
“Abbiamo contato 138 cuccioli nati in questa stagione, sono numeri eccezionali” spiega la biologa Thea Cox.”Le foche prima non figliavano in queste zone per via della carenza di cibo,ma questi numeri dimostrano che adesso la zona è fiorente e atta a ospitare la vita animale.E questo è un gran risultato per una zona che era stata dichiarata biologicamente morta negli anni 50“.
Il Tamigi è la casa delle foche comuni e di quelle grigie, anche se solo le prime figliano in queste zone. Le foche si nutrono di più di 120 specie diverse di pesce native del fiume, comprese due specie di piccoli squali, cavallucci marini e l’anguilla europea, che è in via di estinzione. Altri mammiferi marini sono stati avvistati nelle acque del fiume, come focene e delfini e perfino un beluga solitario.
La popolazione di foche nella zona è cresciuta costantemente dal 2013, anno in cui la ZSL ha iniziato il conteggio dei capi.I risultati più recenti, datati 2017, hanno registrato 1104 foche comuni e 2406 foche grigie, tra il fiume e tutti gli estuari.
Non è ancora chiaro se le foche siano tutte nate nella zona oppure vengano da altre parti, come dalle coste scozzesi, dove la popolazione di foche sta lentamente calando.
Anna Cucknell, che guida il Progetto di Conservazione del Tamigi della ZSL, spiega:”Madre Tamigi, come chiamiamo noi il fiume, è un habitat essenziale. I cuccioli di foca comune iniziano a nuotare poche ore dopo la nascita, e questo significa che si sono ormai ben adattate alla vita negli estuari con presenza di acqua marina, come il Tamigi.”
Zoomarine, i visitatori non potranno nuotare con i delfini: troppo stress per gli animali
“Le foche grigie invece“, continua la Cucknell,”si adattano più difficilmente e quindi si riproducono altrove per poi venire nella zona del Tamigi per nutrirsi“.
Secondo la Cucknell però, l’inquinamento è ancora un “problema serio” per il Tamigi. Le fognature delle zone più vecchie londinesi scaricano liquame non filtrato nel fiume, ed è la causa principale di inquinamento nella zona. La ZSL ha iniziato un progetto chiamato Outfall Safaris, in cui volontari ispezionano gli scarichi che versano nel fiume e negli emissari per tracciare da dove proviene l’inquinamento.
Microplastiche nelle pance dei pesci, anche in quelli di lago
Uno studio ha rivelato che il 75% delle platesse pescate nel Tamigi aveva microplastiche nello stomaco.
“Dobbiamo ancora valutare gli effetti di queste microplastiche sui predatori che si cibano dei pesci del fiume”.
L’ultimo conteggio sul numero di cuccioli di foca è del 2018. Gli scienziati stanno ancora analizzando migliaia di foto del 2019 per il conteggio aggiornato. La ZSL sta anche chiedendo alla popolazione di aiutare con il conteggio, postando le loro foto del fiume e identificando le specie di foche riprese dalle fotocamere.