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Animali da laboratorio, è possibile adottarli dopo le sperimentazioni

In Italia è possibile adottare gli animali da laboratorio utilizzati per sperimentare medicinali o altri tipi di prodotti. L’obiettivo è dar loro conforto dopo lo stress subito nei laboratori. 

Gli animali che vengono utilizzati per le ricerche scientifiche – le cosiddette cavie da laboratorio – alla fine delle sperimentazioni possono essere adottati. 

L’obiettivo dell’adozione di un’animale da laboratorio – di solito conigli, criceti, cavie, gerbilli, porcellini d’India, ratti, topi – è offrire loro la possibilità di recuperare dopo lo stress subito nei mesi della sperimentazione.

A prevedere questa possibilità è una direttiva europea del 2010 che a partire dal 2014 è stata recepita dal legislatore italiano.

L’alternativa al Rehoming (questo il nome con cui viene indicata in inglese l’adozione di ex animali da laboratorio) è spesso la soppressione. Questi animali, dunque, una volta utilizzati per questioni scientifiche e mediche vengono salvati dalla morte da alcune associazioni di volontariato attraverso le quali è possibile adottarli.

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Adottare animali da laboratorio, ecco come fare

Le associazioni che si occupano di salvare gli animali da laboratorio dalla soppressione molto spesso hanno messo in piedi dei veri e propri centri di recupero psicologico e fisico per animali che nella loro vita hanno subito forte stress.

In questi centri vengono seguiti da etologi ma anche da veterinari che curano i danni fisici che possono scaturire da alcune tipologie di azioni necessarie ad effettuare le ricerche mediche.

Soltanto dopo aver superato un primo periodo nei centri di recupero questi animali sono dati in adozione a chi li vorrà accogliere nelle proprie case.

Chiunque sia interessato, dunque, dovrà rivolgersi direttamente a una delle associazioni che si trovano online, molte delle quali hanno volontari sparsi su tutto il territorio nazionale che possono incontrare le persone interessate anche da vicino.

L’obiettivo delle adozioni di animali da laboratorio, secondo quanto si legge sul sito de La collina dei Conigli, una delle associazioni che li accoglie, deve essere “rieducarli alla Vita, far loro comprendere che esiste un mondo al di fuori di una piccola ed angusta gabbia, che esiste cibo diverso da quello somministrato in laboratorio, che l’ essere umano può essere fonte di calore, gioia ed emozioni positive e non solo di paura e dolore, spiegare loro che possiedono una propria originale natura ed insegnare come esprimerla e vivere in accordo ad essa”. 

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