Animali, a rischio il 20% delle specie migratorie

Animali, a rischio il 20% delle specie migratorie

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Secondo un rapporto dell’ONU, oltre un animale migratore su cinque – dalla balena, alla tartaruga Caretta Caretta, dall’elefante, al gatto selvatico – è a rischio di estinzione a causa dell’uomo.

Ci sono le balene capaci di nuotare per migliaia di chilometri, le tartarughe Caretta Caretta solite tornare nel luogo di nascita per riprodursi e gli uccelli allenati a volare per ore senza sosta. Gli animali migratori sono tra le specie viventi più affascinanti del pianeta Terra. Cambiamenti climatici, distruzione degli habitat naturali e inquinamento stanno minacciando, però, il futuro degli instancabili viandanti con le ali, il carapace o le pinne. Secondo il rapporto “State of the World’s Migratory Species” dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), oltre un animale migratore su cinque – cioè il 20% dei 1.200 esemplari censiti – è a rischio di estinzione. Ad attraversare un vero e proprio dramma è soprattutto il 97% dei pesci sempre più in sofferenza a causa delle ingombranti attività umane. Tra gli altri nostri coinquilini terrestri in pericolo, le anguille, gli elefanti, le farfalle monarche, i gatti selvatici e gli squali. Oltre a essere fondamentale per regolare l’equilibrio del Globo, la migrazione di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, insetti e pesci garantisce la nostra stessa sopravvivenza. Ed ecco perché, oggi più che mai, gli scienziati chiedono politiche ambientali capaci di invertire la rotta verso un mondo, se non perfetto, sicuramente più responsabile.

Animali, anche gli uccelli migratori tra le vittime del cambiamento climatico

Gazze marine originarie dell’Oceano Atlantico nel Mar Mediterraneo, fenicotteri sofferenti a causa degli stagni sempre più asciutti e rondini in viaggio in anticipo. Anche gli uccelli migratori sono vittime dei cambiamenti climatici. A confermarlo sono alcuni recenti studi sul legame tra i signori del cielo e il riscaldamento globale. Oltre a distruggere gli ecosistemi naturali, alluvioni, caldo estremo e siccità possono impattare sulla migrazione, sulla riproduzione e sulla vita dei volatili. Ma quali sono le conseguenze degli eventi meteorologici estremi su anatre, cicogne e passeriformi? Perché negli ultimi mesi le gazze marine originarie dell’Oceano Atlantico hanno invaso il Mar Mediterraneo? Come possiamo sostenere gli amici a due zampe in un periodo storico dominato dalla crisi del clima? A rispondere a queste domande ai microfoni di Teleambiente l’ornitologo Rosario Balestrieri: “Ecco perché il riscaldamento globale mette a rischio la sopravvivenza degli uccelli migratori“.

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