Animali maltrattati in Italia, arrivano pene più severe

Dopo la tragica morte del gatto Leone e del cane Aron, Michela Vittoria Brambilla chiede pene più severe contro il maltrattamento e l’uccisione di animali.

Pene più severe per coloro che maltrattano gli animali. A chiederle è la parlamentare di Noi Moderati, Michela Vittoria Brambilla, dopo avere presentato una proposta di legge a tutela degli amici a quattro, a due o senza zampe. Entro febbraio 2024 il provvedimento normativo che potrebbe rivoluzionare il Codice Penale sarà discusso in Parlamento. Fino a oggi, coloro che seviziano o uccidono un pet rischiano due anni di carcere o una sanzione amministrativa alternativa. Di fatto, una sostanziale impunità.

Ed ecco perché, dopo il gatto Leone scuoiato e lasciato agonizzante in strada ad Angri, in provincia di Salerno, in Campania, e dopo il cane Aron legato e bruciato vivo a Palermo, in Sicilia, il contrasto alla crudeltà contro Fido e Micio – oltre a non potere essere rimandato – diventa un obbligo. Anche perché, e lo ribadiscono sempre più psicologi, coloro che maltrattano gli animali potrebbero sfogare la propria rabbia sugli esseri umani. “Solo con l’approvazione della nostra legge, per la prima volta nella nostra storia, chi si macchia di crimini così orrendi potrà andare in galera“, ha commentato Michela Vittoria Brambilla.