All’interno di un allevamento intensivo della Spagna, il team di Animal Equality scopre una “pecora Giuda” addestrata per condurre gli agnelli al macello.
Che gli allevamenti intensivi causino sofferenze agli animali è cosa nota. Eppure, tra cuccioli con profonde ferite sul corpo, picchiati con bastoni e presi a calci con violenza, avremmo potuto pensare di avere visto tutto. E, invece, no. Già, perché gli orrori dell’industria della carne sembrano non avere limiti. Le immagini diffuse da Animal Equality mostrano la “pecora guida” o “pecora Giuda” impegnata a condurre gli agnelli nei macelli. Sì, avete ascoltato bene: un ovino addestrato per contribuire all’uccisione dei suoi simili. Ma come è possibile?
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All’interno di un allevamento intensivo della Spagna, i cuccioli soliti muoversi in gruppo per sentirsi sicuri notano un esemplare adulto simile alla loro mamma. Eppure, dietro il candido pelo bianco, si nasconde una matrigna ignara del suo compito. E così passo dopo passo la “pecora guida” o “pecora Giuda”, che subirà lo stesso trattamento a distanza di qualche mese, porta gli agnelli nella stanza della morte. Una vera e propria manipolazione operata dagli esseri umani verso creature senzienti colpevoli, se così si può dire, di essere nate nel posto sbagliato.
Pecore usate per guidare gli agnelli al macello!
Durante una delle nostre ultime investigazioni in un macello spagnolo abbiamo scoperto una nuova pratica aberrante messa in atto dall’industria della carne.
Una pecora addestrata dagli operatori per condurre gli agnelli… pic.twitter.com/OGoeEwJDTT
— AnimalEqualityItalia (@AE_Italia) December 23, 2024
“Questa pratica è l’ennesimo esempio della perversione dell’industria della carne verso animali considerati e trattati come merci“, commenta Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.
Una nuova crudeltà si aggiunge alle pratiche dell’industria della carne: durante un’investigazione in un macello spagnolo, abbiamo scoperto un metodo sconvolgente.
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Questa pecora è stata addestrata dagli operatori per guidare gli agnelli, disorientati e impauriti, direttamente… pic.twitter.com/wJ6JTgveB8— AnimalEqualityItalia (@AE_Italia) December 26, 2024
Intanto, in occasione di Natale, Capodanno e Pasqua, almeno due milioni di agnelli nati in Ungheria, Romania, Spagna, Francia e Norvegia viaggiano a bordo di camion diretti in Italia. Qui, all’interno dei macelli considerati eccellenze del Made in Italy, gli animali si trasformano in carne pronta a finire sulle nostre tavole.
Non solo una “pecora Giuda” negli allevamenti intensivi, ecco il documentario “Food for Profit” di Giulia Innocenzi
Si intitola “Food for Profit” il docufilm della giornalista Giulia Innocenzi su contraddizioni e orrori degli allevamenti intensivi in Europa. L’inchiesta realizzata in collaborazione con il regista Pablo D’Ambrosi e con la Lega Antivivisezione (LAV) è stata presentata in anteprima internazionale al Parlamento Europeo nel 2024. Un lavoro durato ben cinque anni tra immagini choccanti e testimonianze sottocopertura per svelare il vero volto dell’industria della carne nel Vecchio Continente. Già, perché l’Unione Europea prima promuove il Green Deal, cioè la transizione ecologica verso un pianeta Terra più sostenibile, e poi finanzia gli allevamenti intensivi con quasi il 20% del suo budget.
#FoodforProfit, di @giuliainnocenzi e Pablo D’Ambrosi, è un documentario che mostra il filo che lega l’industria della carne, le lobby e il potere politico.
Al centro ci sono i miliardi di € che l’ destina agli allevamenti intensivi.Scopri di piùhttps://t.co/kzt66KYFm0
— Food For Profit (@foodforprofit_) February 20, 2024
Un intreccio tra lobby zootecniche e politica, dunque, ma anche una vera e propria incoerenza soprattutto perché le strutture solite detenere maiali, mucche e polli inquinano, e non poco. Eppure, secondo “Food for Profit”, gli affari, cioè i soldi, sono più importanti del benessere degli animali, della salute umana, della salvezza del Globo. “Tra gli altri Paesi pronti a mostrare l’inchiesta, Australia, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Taiwan“, aveva dichiarato a Teleambiente Giulia Innocenzi.