Angelo Vassallo, 13 anni fa l’omicidio del sindaco pescatore

Il fratello Dario, presidente della Fondazione Angelo Vassallo: “La politica locale non può permettersi di parlare di lui, cercare la verità oggi è più difficile perché l’illegalità ha invaso anche le istituzioni”.

Tredici anni fa l’uccisione di Angelo Vassallo, il ‘sindaco pescatore‘ di Pollica. Era il 5 settembre 2010 quando il primo cittadino fu ucciso con sette colpi di pistola nella frazione di Acciaroli: un agguato di probabile stampo camorristico, per cui non è ancora stata fatta giustizia. Anche se al momento risultano indagati, pur senza alcun rinvio a giudizio, due persone legate alla camorra, quattro imprenditori e due carabinieri.

Una cosa è certa: la morte di Angelo Vassallo è stata un sacrificio di un uomo delle istituzioni che, per amore dell’ambiente e del proprio territorio, si è battuto in prima linea contro le ecomafie. Onorando il Comune di Pollica e riuscendo addirittura a farlo diventare capitale mondiale della dieta mediterranea per l’Unesco, appena prima di essere ucciso.

Come ogni anno, nello scorso weekend è stata organizzata la marcia per chiedere giustizia e verità per Angelo Vassallo. Sono passati 13 anni, tanti non lo hanno dimenticato, eppure la sua memoria talvolta non è stata onorata neanche dal suo stesso partito.

La politica locale non può permettersi di parlare di Angelo Vassallo quando non si è costituita parte civile nel processo delle ‘strade fantasma’” – l’affondo di Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo e fratello del ‘sindaco pescatore’, a TeleAmbiente – “Nemmeno il Comune di Pollica e tantomeno il Partito democratico, oggi fanno retorica parlando di Angelo quando nei mesi e negli anni scorsi hanno fatto ben altro, su cui sta indagando la Procura“.

Cercare la verità oggi è estremamente difficile perché manca la cultura della verità. Siamo un Paese destinato a morire, a cedere all’illegalità diffusa e che nel corso degli anni ha invaso anche le istituzioni” – commenta amaramente Dario Vassallo – “Il rammarico più grande è che la segretaria del Pd, Elly Schlein, non ha capito questo passaggio importante e quindi è diventata complice morale di un andamento politico che fa schifo“.