La rabbia della Fondazione Angelo Vassallo: “Troppi episodi di rimozione del suo ricordo, non avremmo mai immaginato che i suoi peggiori nemici fossero gli amministratori di Pollica”.
Angelo Vassallo, 14 anni fa l’omicidio del sindaco pescatore di Pollica (Salerno), brutalmente assassinato dalla criminalità organizzata il 5 settembre 2010 dopo anni di impegno a favore della tutela del territorio e della salute dei cittadini. I mandanti e gli esecutori dell’omicidio restano ancora oggi ignoti e non manca un’ulteriore amarezza da parte della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, presieduta dal dottor Dario Vassallo, fratello di Angelo.
“Denunciamo pubblicamente l’operato dell’Amministrazione comunale di Pollica, per una serie di atti che sembrano mirati a cancellare ogni ricordo. Non avremmo mai immaginato che i peggiori nemici di Angelo si sarebbero rivelati proprio coloro che oggi amministrano il Comune che lui ha amato e difeso con tutte le forze, fino a perdere addirittura la vita” – si legge in un post della Fondazione – “L’espulsione della Fondazione dal Castello di Capano, un luogo simbolo di Pollica, ora affidato in concessione a una società privata, è stato solo l’inizio di un comportamento volto a emarginare la memoria di Angelo. È seguita la distruzione dell’area del Giglio Marino, situata sulla spiaggia di Acciaroli e dedicata ad Angelo Vassallo, un chiaro segnale dell’abbandono e della mancata cura di luoghi che dovrebbero essere preservati in nome del Sindaco Pescatore e del suo ambientalismo“.
E ancora: altri atti del passato, più o meno recente, che costituiscono un affronto alla memoria di Angelo Vassallo. “Non meno grave è il deterioramento del carrubo piantato sul porto di Acciaroli nel 2020, un altro gesto simbolico che ha perso significato a causa della mancata attenzione da parte dell’amministrazione comunale. Il gesto, però, forse più significativo ed emblematico di questa deriva culturale è stata la rimozione di ogni elemento commemorativo dal luogo dell’omicidio di Angelo, compreso il tricolore, le bandiere delle associazioni ecologiste, i ricordi lasciati dalla gente comune e il banner della Fondazione” – denuncia la Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore – “Un tentativo brutale di cancellazione della memoria, di oblio di una vicenda che lancia un’ombra su tutto il Cilento di un caso oggi ancora irrisolto: un omicidio violento che ancora oggi rappresenta una ferita aperta. Un atto vile, mirato a far sparire ogni traccia di Angelo, ogni ricordo di chi fosse e cosa rappresentasse. A peggiorare ulteriormente la situazione, è emerso che la rimozione di questi elementi non è stata effettuata dal Comune, ma da mani ignote. Questo rende ancora più grave l’accaduto, ma è necessario precisare che l’Amministrazione comunale non ha avuto alcun ruolo in questa azione“.
“L’ultimo e più doloroso episodio riguarda la rimozione della Grande Onda, un’opera realizzata nel 2019 con oltre 2.500 bottiglie di plastica provenienti da ogni parte d’Italia e anche dalla Germania, e dedicata ad Angelo Vassallo. Questo simbolo della lotta contro l’inquinamento, che si ergeva imponente sul porto di Acciaroli, è stato smontato in primavera dall’amministrazione comunale con la giustificazione della necessità di piantare nuovi alberi e mai più ripristinato” – si legge ancora nel post – “Con la Grande Onda se ne va l’ultimo simbolo visibile della lotta di Angelo a favore della tutela dell’ambiente. Mentre tutta Italia e tutto il mondo celebrano Angelo, il suo paese lo dimentica questa amministrazione sta agendo in modo ‘particolare’, scegliendo di intraprendere una strada diametralmente opposta a quella che Angelo aveva tracciato e che la Fondazione continua a percorrere“.
La rabbia e l’amarezza di Dario Vassallo sono evidenti: “La Grande Onda era un monumento simbolo dell’Italia intera, un’icona di giustizia e libertà che incarnava l’identità del luogo. E mentre tutta Italia celebra la figura di Angelo, l’attuale classe politica di Pollica lo lascia andare all’oblio e tenta di celare la sua storia politica. A nulla servono i “premi retorici o corone in mare” se poi sono svuotati di senso alla luce della concretezza delle loro azioni. Angelo è Storia. Angelo ha cambiato le sorti del Cilento, ha creato le fondamenta per quel miracolo economico e per il benessere di tutta la comunità, rendendo Pollica uno dei più grandi attrattori turistici sulla base di una visione innovativa di amministrazione. Ha combattuto battaglie per difendere la sua terra“.
“A questi tentativi di azzeramento del ricordo, noi però rispondiamo con le idee di Angelo, che sopravvivono ancora più forti! E si muovono sulle gambe delle giovani generazioni. Il vento del cambiamento soffia e forse qualcuno ancora non se ne è reso conto. Angelo vive attraverso un movimento di legalità che si propaga in tutto il mondo” – conclude il post della Fondazione Angelo Vassallo – “A queste rimozioni replico con le parole di Cicerone: “La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi”. Noi non ci arrendiamo, noi perseveriamo nella nostra ricerca della libertà. Oggi chiamiamo a raccolta tutti gli ambassador di Angelo in Italia e nel mondo: ricostruiremo la Grande Onda!“.