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Ambiente, parte la campagna “Acqua Sarnella”, a difesa del fiume Sarno

È partita in questi giorni la campagna pubblicitaria “Acqua Sarnella” ideata da 4 esperti della comunicazione per sensibilizzare sul disinquinamento del fiume Sarno.

In questi giorni sono comparsi cartelloni e immagini online che pubblicizzano una fantomatica “Acqua Sarnella”, una poco invitante bottiglia di vetro trasparente con all’interno un liquido fangoso, accompagnata da slogan decisamente controproducenti, In realtà si tratta di una campagna di marketing “alternativa”, atta a sensibilizzare le istituzioni locali, regionali e nazionali sul disinquinamento del fiume Sarno.

La campagna provocatoria, pensata e realizzata gratuitamente da 4 esperti professionisti della comunicazione come Gianluca Sales, Aldo Padovano, Fabrizio Pozza e Gaetano Del Mauro in collaborazione con l’associazione “Controcorrente”, ha come scopo quello di sostenere le associazioni del bacino idrografico del fiume Sarno nella lotta per il disinquinamento del fiume e la riqualificazione dei territori bagnati da esso.

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“Acqua Sarnella” rappresenta lo strumento attraverso cui l’associazione “Controcorrente”, insieme alle tante altre realtà associative presenti sul territorio, vuole rilanciare la sensibilizzazione e la divulgazione di massa riguardo le criticità legate al fiume Sarno ed al suo devastante impatto sulla salute dei cittadini, con particolare attenzione ai tumori e alle malattie neuro-degenerative causati dai metalli pesanti presenti in grandissima concentrazione all’interno del fiume.

 


La mission di Sarnella è quella di sdoganare la battaglia per il disinquinamento del fiume più inquinato d’Europa dal provincialismo che la contraddistingue, al fine di innescare reazioni a livello politico e sociale su scala nazionale, se non europea.

A sostenere la campagna “Acqua Sarnella” c’è da sempre “Controcorrente – Per il Sarno che verrà”, una realtà associativa composta da giovani attivisti che dal 2018 combattono per il disinquinamento del fiume Sarno, mettendolo al centro del dibattito politico a livello comunale e regionale.

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Negli anni, “Controcorrente” è riuscita a portare avanti ricerche scientifiche sullo stato di salute del fiume, lavorato ad una capillare sensibilizzazione della cittadinanza attraverso incontri nelle scuole che hanno portato alla formazione di migliaia di studenti, avviato battaglie legali per in-chiodare i responsabili del degrado ambientale in cui versano i territori attraversati dal fiume.

 


Un lavoro che proprio dopo il primo lockdown della primavera 2020 ha portato alla costituzione di “Sarno 2020”, rete di associazioni presenti su tutte le comunità bagnate dal fiume Sarno, culminata con l’organizzazione della manifestazione dell’11 luglio 2020, quando migliaia di persone si sono incontrate al Centro Direzionale di Napoli per protestare all’ingresso del Consiglio Regionale della Campania con un manifesto programmatico presentato alle istituzioni.

Nonostante gli sforzi, ad oggi non c’è nessun miglioramento in atto. Le fonti principali dell’inquinamento del Sarno restano sempre le stesse: l’inquinamento industriale e quello domestico.