Papa Francesco e il Segretario dell’ONU, Antonio Guterres, si sono incontrati in Vaticano per discutere di ambiente, armi nucleari e intolleranza religiosa.
Papa Francesco ed il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si sono incontrati in privato per circa quaranta minuti nella biblioteca vaticana. Il Papa e Guterres hanno fatto appello per un disarmo nucleare totale, la protezione dell’ambiente e la tolleranza religiosa.
I’m delighted to have met His Holiness Pope Francis. @Pontifex is a messenger of hope & dignity, supporting human rights, refugees & migrants, and building bridges between communities. He is a champion for the protection of the planet.
We need his moral voice more than ever. pic.twitter.com/YurnbR4Vh9
— António Guterres (@antonioguterres) December 20, 2019
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Papa Francesco ha attaccato le armi nucleari, definendo come immorale anche il solo possesso degli armamenti. La stessa posizione è stata condivisa dal Segretario. Due anni fa, due terzi delle Nazioni Unite riuscirono a trovare un accordo sul disarmo nucleare, che venne boicottato da USA, Francia e Regno Unito insieme ad altre nazioni.
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Guterres ha fatto anche appello alla necessario raggiungimento della neutralità delle emissioni entro il 2050, “in linea con ciò che la comunità scientifica ritiene necessario per salvare il pianeta”. Guterres ha parlato cinque giorni dopo la fine del COP25 di Madrid, dove gli Stati più grandi hanno snobbato la richiesta di azioni più importanti contro i cambiamenti climatici, ricevendo critiche dalle nazioni più piccole e dagli attivisti.
Let us give thanks for all the good there is in the world, for the many people who dedicate themselves freely, for those who spend their lives in service, to build a more humane and just society. We know: alone we cannot save ourselves. @antonioguterres https://t.co/bOoWk1k2z1
— Pope Francis (@Pontifex) December 20, 2019
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Entrambi hanno parlato del bisogno di un dialogo inter religioso che condanni il concetto della violenza in nome di Dio: “Vediamo gli ebrei uccisi nelle sinagoghe e le loro tombe imbrattate dalle svastiche. I musulmani colpiti nelle loro moschee e i loro luoghi religiosi vandalizzati. I cristiani uccisi durante le preghiere e le chiese bruciate. Dobbiamo fare di più per promuovere il dialogo e contrastare l’odio dilagante”.