
Ambiente. Dalla Francia all’Italia per discutere della questione ambientale. Il prossimo 3 settembre una delegazione composta da attori, ricercatori e attivisti francesi, tra cui l’attrice Juliette Binoche ed il ricercatore e teorico della ‘collapsologia’ (una teoria catastrofista che in Francia sta crescendo sempre di più a fronte dei cambiamenti climatici e che teorizza l’imminente collasso della nostra civiltà) Pablo Servigne, saranno ricevuti in udienza privata a Santa Marta da Papa Francesco.
Le 13 personalità saranno guidate da monsignor Eric de Moulins Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese.
Presente anche Valerie Cabanes, giurista esperta in diritto internazionale e co-fondatrice del movimento “End Ecocide on Earth3” che ha come obiettivo il riconoscimento dell’ecocidio come crimine contro la pace e le generazioni future.
L’incontro, fa parte del progetto avviato lo scorso novembre all’Assemblea plenaria di Lourdes dalla Chiesa di Francia: un percorso di tre anni nato dall’enciclica Laudato sì di Papa Francesco e volto a far entrare lo sguardo di una “ecologia integrale” nel cuore stesso della vita cristiana, dalle diocesi alle comunità religiose e ai movimenti.
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A Lourdes i vescovi si sono impegnati a mettersi in ascolto di personalità già fortemente impegnate sul fronte ecologico, esponenti di associazioni, gruppi e reti già esistenti.
“La maggior parte di loro – ha spiegato il segretario generale della Conferenza episcopale, Monsignor Thierry Magnin, presentando il progetto al Sir – non ha bisogno della Chiesa: l’impegno per l’ambiente nasce in loro da una convinzione umana, a volte alimentata dalla fede cristiana, più spesso attingendo ad altre tradizioni culturali o spirituali”.
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“Al tempo stesso sentiamo che il Vangelo ha qualcosa da dire – aggiungeva padre Magnin – in particolare, constatiamo che oggi ci sono teorie catastrofiste che circolano e che teorizzano il collasso finale del pianeta. Quello che ci preoccupa è questo sguardo totalmente pessimista senza speranza che rischia anche di generare forme di violenza. Quindi il nostro un atteggiamento di apertura verso quello che ci arriva dalla società ma nel desiderio di partecipare a questo movimento e contribuire con il Vangelo a dare un segno di speranza a questa ricerca comune”.
Non abbiamo “carta bianca” per fare della Terra quello che si vuole – ha avvertito Papa Francesco durante l’Udienza generale, in cui ha sottolineato anche che questo modello economico “malato” è nello stesso tempo “indifferente ai danni inflitti alla casa comune”.
“Siamo vicini a superare molti dei limiti del nostro meraviglioso pianeta, con conseguenze gravi e irreversibili – ha denunciato il Pontefice – dalla perdita di biodiversità e dal cambiamento climatico fino all’aumento del livello dei mari e alla distruzione delle foreste tropicali”.
Infine – ha specificato Papa Francesco – “la disuguaglianza sociale e il degrado ambientale vanno di pari passo e abbiano la stessa radice: quella del peccato di voler possedere e dominare i fratelli e le sorelle, la natura e lo stesso Dio. Ma questo non è il disegno della creazione”.