
Jair Bolsonaro nei guai. Il presidente brasiliano è stato denunciato da una ong austriaca per crimini contro l’umanità. Intanto, il Senato lo accusa ufficialmente di genocidio: ecco perché.
Jair Bolsonaro nei guai. Una ong austriaca, AllRise, ha denunciato il presidente brasiliano alla Corte penale internazionale dell’Aia per crimini contro l’umanità. L’accusa è quella di aver portato all’aumento della deforestazione dell’Amazzonia, considerata un attacco contro tutta l’umanità, e di aver osteggiato gli organismi e le persone che proteggono la foresta. La ong ha presentato un rapporto sui cambiamenti nel bioma durante il governo di Bolsonaro, considerati responsabili di 180mila morti indirette in questo secolo a causa dell’aumento delle temperature globali.
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Il documento riporta un dato sostenuto da diversi studi scientifici: l’Amazzonia, oggi, emette più anidride carbonica di quanta ne sia in grado di assorbire. “Nella denuncia presentiamo prove che mostrano come le azioni di Bolsonaro abbiano una connessione diretta con le conseguenze negative dei cambiamenti climatici in tutto il mondo” – ha spiegato il fondatore di AllRise, Johannes Wesemann – “I crimini contro la natura sono crimini contro l’umanità“.
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Le grane per Jair Bolsonaro non finiscono qui. Renan Calheiros, senatore di opposizione e relatore della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia, ha annunciato che accuserà il presidente del Brasile anche del crimine di genocidio contro le comunità indigene. Il rapporto finale è atteso per venerdì prossimo: si tratterebbe di un documento di sette pagine, firmato anche da vari giuristi, in cui si afferma che “contro le popolazioni indigene ci sono state azioni e omissioni nel periodo pandemico, con un tasso di mortalità Covid superiore del 150% rispetto alla media brasiliana e del 19% rispetto alla regione del Nord“.