Alessia Iotti (in arte Alterales), fumettista e autrice di “La crisi climatica esiste, non è un unicorno”, racconta a TeleAmbiente come ha unito arte e scienza per sensibilizzare sulla crisi climatica, dai social al libro fino alle scuole.
Informarsi sul riscaldamento globale e gli eventi meteo estremi e in generale la crisi climatica in corso è necessario. Da una parte per capire ciò che sta accadendo, dall’altra per poter decidere come agire e fare la propria parte nella lotta alla crisi climatica.
Quale modo migliore per divulgare i temi della crisi climatica ai più giovani – e non solo – se non il fumetto? È quello che fa Alessia Iotti, fumettista e artista, che è intervenuta a TeleAmbiente dove ha raccontato il suo lavoro e la sua passione per i temi ambientali.
“Ho sviluppato un interesse per la biologia e la scienza alle superiori perché ho frequentato il liceo scientifico”, ha raccontato l’artista a TeleAmbiente. “Nonostante disegnassi continuamente anche sui banchi di scuola (e questo non era molto apprezzato alle superiori), questo mi ha portato ad avere un occhio scientifico per il mondo che poi successivamente, in modo autonomo, ho utilizzato per capire cosa stava succedendo al clima”.
Il primo mezzo utilizzato da Alessia Iotti per divulgare il suo lavoro sono stati i social. Soprattutto Instagram, dove ha mosso i primi passi nella divulgazione ambientale. Poi è arrivato un libro: “La crisi climatica esiste, non è un unicorno”, edito da Mondadori.
“In teoria – ha spiegato Iotti – sullo scaffale troviamo il libro tra i 10 e i 14 anni. In pratica è un libro dagli zero ai 100. In realtà il libro contiene i primi passi per chi ancora non ha idea di cosa stia succedendo e ha voglia di entrare un po’ nel tema in modo delicato e gentile. Perché ovviamente si può approfondire all’infinito il tema della crisi climatica”.
Iotti ha raccontato a TeleAmbiente che la soddisfazione maggiore di vedere il suo lavoro pubblicato su un libro è arrivata dopo. “Questo libro è stata una grandissima opportunità perché mi ha permesso di andare nelle scuole e in tantissime occasioni di poter parlare con le persone e di quindi continuare il mio attivismo, rendendolo anche il mio lavoro”.
“Poter discutere con le persone, confrontarmi con le persone, credo sia la cosa più utile da fare in questo momento. Sentire l’opinione di chi vive la crisi climatica, di ragazzini che ci sono nati in mezzo alla crisi climatica e a cui spesso non viene raccontato praticamente nulla e quindi tutto questo può davvero spaventare. Nel libro, quindi, si trovano un po’ di informazioni scientifiche, di cos’è che sta accadendo e perché sta succedendo, quindi dai fenomeni estremi, dalle piogge estreme agli incendi. E cosa possiamo fare noi da oggi, da subito, per dare il nostro supporto alla causa”, ha concluso l’artista.