Tra le vittime anche diversi bambini, ma il bilancio è destinato ad essere ancora più grave. I servizi di soccorso non sono ancora riusciti a raggiungere alcuni tra i centri più colpiti, completamente isolati.
Oltre 70 morti, tra cui molti bambini e neonati, ma il bilancio potrebbe essere ancora più grave, per le alluvioni che hanno colpito la Spagna e in particolar modo la zona del Levante mediterraneo. La situazione più critica nella Comunità Autonoma di Valencia, dove nelle ultime 48 ore non ha mai smesso di piovere, con una quantità di precipitazioni assolutamente anomala anche in un periodo dove la Dana, lo scontro tra la corrente polare e quella calda del Mediterraneo, si verifica ogni anno innescando violenti temporali. In autunno, la Dana o Gota Fría si caratterizza per le precipitazioni abbondanti, ma quanto accaduto nel Sud della Spagna è assolutamente senza precedenti.
I dispersi sono diverse decine, ma in questo caso il dato è piuttosto incerto dal momento che diversi centri abitati sono ancora completamente isolati. Il governo spagnolo ha già attivato un comitato di crisi per gestire la situazione, con il primo ministro Pedro Sanchez che sta seguendo gli sviluppi dall’India, dove si trova in viaggio istituzionale, ma che presiederà tutte le riunioni a partire da domani, giovedì 31 ottobre, quando rientrerà nel Paese.
Il servizio meteorologico nazionale ha definito la situazione come “di estrema emergenza“, con varie zone del Paese, non solo la Comunità Valenciana ma anche quella di Castiglia-La Mancha e l’Andalusia, che sono letteralmente in ginocchio. Le abbondanti precipitazioni e le violente raffiche di vento, compresi alcuni tornado, hanno causato non solo inondazioni, ma anche interruzioni del traffico, la cancellazione o la deviazione di alcuni voli e perfino l’uscita dai binari di un treno dell’alta velocità tra Madrid e Malaga, fortunatamente senza feriti tra i passeggeri. Inevitabile la sospensione di diversi collegamenti ferroviari, dopo che le inondazioni hanno sepolto alcune linee. L’acqua ha letteralmente travolto ogni cosa e invaso i piani più bassi degli edifici, con i residenti costretti a rifugiarsi ai piani alti.
Oltre alla zona di Valencia e gran parte della provincia di Albacete, diversi danni si contano anche in Andalusia, nei pressi di Malaga. La situazione è decisamente critica anche perché la Protezione Civile e i soccorsi dell’Unità militare di emergenza dell’esercito non sono ancora riusciti a raggiungere tutti i centri più colpiti. Anche per questo, si è rivelato fondato il timore che il bilancio potesse rivelarsi ancora più grave di quanto comunicato ufficialmente finora dalla Moncloa, la sede del governo spagnolo, e dalle varie Comunità Autonome. Anche se le notizie erano giunte incerte e frammentarie, le voci che parlavano di diverse decine di morti sono state confermate con il passare delle ore. Il bilancio è destinato ad aggravarsi ulteriormente e il governo spagnolo ha decretato tre giorni di lutto nazionale.