Le alluvioni in Europa Centrale e in Italia, come quelle causate dalla tempesta Boris, sono diventate più probabili e intense a causa del cambiamento climatico. Secondo gli scienziati del World Weather Attribution, il riscaldamento globale ha raddoppiato la probabilità di piogge torrenziali, con eventi come Boris che danneggiano infrastrutture e costringono migliaia di persone a evacuare.
Le alluvioni che hanno colpito l’Europa Centrale così come gli allagamenti che hanno interessato l’Emilia Romagna prima e la Toscana e il Veneto poi, sono sempre più frequenti e più intense.
In particolare, secondo un gruppo di scienziati del World Weather Attribution le piogge torrenziali che hanno causato le alluvioni di questo settembre sono diventate due volte più probabili a causa del riscaldamento globale provocato dall’essere umano.
Tempeste come Boris sempre più probabili
Tra il 12 e il 16 settembre, la tempesta Boris ha colpito duramente diversi Paesi, tra cui Polonia, Romania, Slovacchia, Austria e Repubblica Ceca. Fino ad arrivare in Italia.
Ovunque ha provocando piogge torrenziali che hanno spazzato via case, distrutto ponti e danneggiato infrastrutture. Migliaia di persone sono state costrette a evacuare, mentre i danni materiali sono incalcolabili.
Secondo il WWA, il riscaldamento globale lascia ormai “impronte evidenti” sugli eventi climatici estremi. La ricercatrice Joyce Kimutai dell’Imperial College di Londra ha dichiarato: “Ancora una volta, queste alluvioni dimostrano i devastanti risultati del riscaldamento causato dai combustibili fossili. Finché petrolio, gas e carbone non saranno sostituiti da energie rinnovabili, tempeste come Boris scateneranno piogge ancora più violente, causando alluvioni che danneggiano gravemente le economie locali.”
I ricercatori hanno scoperto che i quattro giorni di precipitazioni portati da Boris sono stati i più intensi mai registrati in Europa Centrale. Non solo: la pioggia ha colpito un’area incredibilmente vasta, superando persino le storiche alluvioni del 1997 e 2002.
Il fenomeno è stato amplificato dall’incontro tra l’aria fredda delle Alpi e l’aria calda proveniente dal Mediterraneo e dal Mar Nero, creando una vera e propria “tempesta perfetta”. Tuttavia, nonostante queste condizioni meteorologiche particolari, gli scienziati hanno confermato che il cambiamento climatico ha reso la tempesta Boris più intensa e probabile.
Utilizzando osservazioni meteorologiche e modelli climatici, il WWA ha determinato che il cambiamento climatico ha raddoppiato la probabilità di eventi di pioggia intensa come quello causato da Boris e ha reso le precipitazioni del 7% più abbondanti. Con un riscaldamento globale di 2°C, tempeste simili potrebbero causare piogge ancora più intense (almeno il 5% in più) e verificarsi con una frequenza del 50% superiore.