3 comuni italiani hanno approvato la mozione di diverse associazioni per la riconversione degli allevamenti intensivi. Si tratta di un primo, storico, passo verso l’abolizione nel nostro Paese degli allevamenti basati sulla massimizzazione della produzione a discapito del benessere animale.
Spoltore, in provincia di Pescara, San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, e Castenedolo, in provincia di Brescia hanno detto sì alla proposta avanzata da Greenpeace, ISDE, Lipu, Terra! e WWF. Si tratta di “un atto d’indirizzo sulla riconversione del settore zootecnico per sensibilizzare la cittadinanza e le categorie economiche e favorire la discussione di un’iniziativa legislativa sul tema a livello nazionale, dove al momento rimane ferma alla Camera la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi” presentata dalle stesse organizzazioni oltre un anno fa.”
Andare oltre gli allevamenti intensivi è possibile!
Sono già 3 i Comuni che hanno aderito alla mozione che abbiamo lanciato insieme ad altre 4 associazioni per una transizione in chiave agro-ecologica del sistema degli allevamenti intensivihttps://t.co/yKXo88mLB2
— wwfitalia (@WWFitalia) April 18, 2025
La premessa della mozione è che eliminando gli allevamenti intensivi si realizza il mandato costituzionale di tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi oltre a quello che stabilisce che l’iniziativa economica non possa arrecare danno a salute e ambiente. I promotori della mozione evidenziano come “il settore zootecnico è responsabile di oltre due terzi delle emissioni nazionali di ammoniaca (seconda fonte di formazione delle polveri fini, PM2,5, che causano decine di migliaia di morti premature ogni anno) e dell’inquinamento causato da eccessivi carichi di azoto e derivati nel terreno e nelle acque, con l’Italia sotto procedura d’infrazione per il mancato adeguamento alla Direttiva nitrati e il mancato raggiungimento di “buono stato” di tutte le acque, come previsto dalla Direttiva acque.
«L’approvazione della mozione in tre Comuni di tre diverse regioni è un primo, significativo segnale di cambiamento che parte dai territori. È da qui che può prendere slancio una spinta concreta verso una legislazione nazionale capace di tutelare salute, biodiversità e la sostenibilità socio-economica del comparto agricolo», dichiarano le cinque associazioni promotrici. «L’attuale modello zootecnico italiano – sempre più concentrato in grandi realtà intensive e industriali – sta penalizzando le piccole e medie aziende, mettendone a rischio la sopravvivenza. Con la nostra proposta di legge vogliamo offrire un’alternativa credibile: un percorso di transizione che permetta al settore di resistere nel tempo, tutelando ambiente, salute pubblica e giustizia sociale».
«Lo scorso 20 marzo il nostro Consiglio comunale ha approvato una mozione importante: chiediamo un cambio di rotta nel modo di fare zootecnia, sostenendo la riconversione degli allevamenti intensivi in modelli più sostenibili e rispettosi di salute, ambiente e animali. Non possiamo rimanere indifferenti davanti a un tema che riguarda tutti», dichiara il sindaco di Castenedolo, Pierluigi Bianchini. «Speriamo che tanti altri Comuni scelgano di unirsi a questo percorso, per costruire insieme un sistema agricolo più giusto. Allo stesso tempo, vogliamo esprimere il nostro sostegno alle piccole realtà agricole locali, che ogni giorno lavorano con cura e rispetto per la terra, rappresentando un’alternativa concreta e preziosa».
In attesa che altri comuni approvino la mozione, il prossimo passo sarà la discussione della proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi” presentata nel 2024 da Greenpeace Italia, ISDE, Lipu, Terra! e WWF Italia. La proposta ha raccolto finora il sostegno di 23 parlamentari di cinque diverse forze politiche, di decine di associazioni e comitati, ma è ancora ancora in attesa di discussione in Commissione Agricoltura alla Camera.
Un anno fa insieme ad altre quattro associazioni lanciavamo una proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi.
Oggi è ancora più urgente superare questo sistema.
La Commissione Agricoltura avvii l’iter legislativo della nostra proposta!https://t.co/Ygo9jeB5oL
— wwfitalia (@WWFitalia) March 13, 2025