Alimentazione, il Regno Unito dichiara guerra al “junk food” e alle bevande energetiche

Il nuovo governo laburista guidato da Keir Starmer ha dichiarato guerra al cibo spazzatura, per promuovere un’alimentazione più sana tra i giovani

Il Regno Unito si prepara a combattere con durezza l’obesità e a favorire una sana alimentazione per i cittadini, in particolare i più giovani. Il primo ministro laburista Keir Starmer ha infatti annunciato una limitazione agli spot dedicati al “junk food” il cosiddetto cibo spazzatura e il divieto, per gli under 16, di consumo delle bevande energetiche.

Cosa contiene il provvedimento

Il documento che mette a punto il piano è stato presentato qualche giorno fa alla Camera dei Comuni, sottolineando l’urgenza della questione. Nello specifico dal prossimo ottobre 2025 in tutto il Regno Unito sarà vietato pubblicizzare cibo spazzatura in televisione prima delle ore 21, mentre per i siti online il divieto sarà totale. L’obiettivo è quello di limitare la visione di questi spot ai più piccoli e diminuire dunque il consumo di cibi e bevande ad elevato contenuto calorico. A proposito di bevande entrerà in vigore anche il divieto di consumo, per gli under 16, degli energy drink che contengono troppi zuccheri e caffeina. Il provvedimento contiene anche una supervisione dell’igiene orale nelle scuole materne e il divieto di fumo negli spazi all’aperto.

Le critiche al piano inglese sull’alimentazione

Non sono mancate le critiche di fronte alla proposta del governo inglese. Le nuove imposizioni sono state definite troppo puritane e, nello specifico, si è parlato di “nanny State” ossia Stato bambinaia che pretende di intromettersi in modo eccessivo nello stile di vita dei cittadini. Tuttavia gli effetti di un’alimentazione poco sana sono sempre più evidenti nel Regno Unito: più del 25% della popolazione è obeso e un terzo dei bambini finisce la scuola primaria già in sovrappeso. A questo si aggiunge che l’Ufficio per la Responsabilità di Bilancio, ossia l’organo che vigila sui conti, ha stimato un costo pari a 100 miliardi di sterline per far fronte a questa situazione. Infine 2,8 milioni di britannici non riescono a lavorare a causa di malattie croniche, molte legate a un’alimentazione sbagliata e a uno stile di vita poco salutare.

La situazione in altri Paesi

Il nuovo governo inglese ha in realtà ripreso il piano già iniziato dal governo tory guidato da Boris Johnson, che aveva intrapreso una campagna per la lotta all’obesità, anche in seguito alla sua esperienza personale di ricovero in ospedale durante la pandemia da covid. Guardando agli altri Paesi, c’è norma simile in Norvegia, dove i produttori e fornitori di alimenti hanno volontariamente limitato il marketing ai bambini di età inferiore ai 13 anni, ma adesso si vuole estendere questo divieto ai minori di 18 anni. Anche il Portogallo ha limitato la pubblicità di alimenti non sani in televisione e alla radio negli orari di trasmissione in cui almeno il 25% del pubblico è composto da minori di 16 anni.

Le parole del Ministro della Salute

Nel presentare il provvedimento il ministro della Salute Andrew Gwynne ha sottolineato la volontà di affrontare il problema con urgenza e la necessità di proteggere i bambini e i ragazzi dall’esposizione mediatica di queste pubblicità e sul rispetto della tempistica ha aggiunto: “Il provvedimento fornisce la chiarezza che le aziende chiedevano e le aiuterà a prepararsi alle restrizioni che entreranno in vigore in tutto il Regno Unito il primo ottobre 2025”.