Firmato presso il ministero dell’Agricoltura un protocollo d’intesa tra il Masaf e la struttura commissariale del sisma che colpì l’Italia centrale nel 2016.
L’intesa permette la nascita del Laboratorio Appennino Centrale, un modello di gestione territoriale che punta sullo sviluppo di un’economia circolare e che vede gli abitanti del territorio gestire, trasformare e commercializzare le risorse agrosilvopastorali ovvero basate sull’integrazione tra alberi e produzione di foraggio e bestiame.
Una stessa azienda si occupa così sul proprio terreno di colture arboree ed erbacee oltre all’allevamento di animali. Nel lungo periodo questo sistema è in grado di aumentare la produzione agricola. Si vuole spingere il ripopolamento di quei territori puntando anche su questa forma di produzione.
Guido Castelli, Senatore e Commissario straordinario Ricostruzione Sisma 2016, ha dichiarato a TeleAmbiente: “La ricostruzione in Centro Italia ha finalmente fatto registrare un cambio di passo che è documentato dai numeri. Ci stiamo occupando non solamente di ricostruire materialmente le abitazioni ma anche di rilanciare economicamente e socialmente l’economia di queste zone che riguardano un parte consistente dell’Appennino centrale. Il Protocollo di oggi ha proprio la finalità di stimolare un contrasto alla crisi demografica attraverso l’attivazione di processi che, finalizzati ad attività agroindustriali, sinopastorali e zootecniche, possano dare una risposta anche alla crisi demografica e alla crisi climatica.”
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha ribadito l’importanza per il governo del protocollo d’Intesa: “Ringrazio il senatore Castelli che ha dato uno slancio a interventi su territori che non possono aspettare un giorno, devono avere tutto il sostegno, non solo per ricostruire gli edifici ma per ricostruire quel tessuto che permette di garantire economia, ambiente e che merita l’attenzione di tutto il governo e delle istituzioni. Anche il nostro ministero è coinvolto direttamente perché le attività agrosinopastorali, le attività economiche di valorizzazione delle produzioni sono decisive per potere di nuovo antropizzare delle aree che hanno visto con la scomparsa dell’uomo anche la scomparsa della manutenzione del territorio, con gravi danni per quelle aree, per l’economia generale ma anche per le aree a valle perché dove non c’è manutenzione a monte c’è disastro a valle.”