Alla fine hanno trovato un compromesso, i ministri Lollobrigida e Fratin, rispettivamente titolari del dicastero dell’Agricoltura e dell’Ambiente, non erano sulle stesse posizioni riguardo lo stop ai campi di fotovoltaico a terra.
Nello schema di decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri si dà il via a una riduzione parziale; i pannelli fotovoltaici si potranno installare nei terreni agricoli soltanto se sollevati da terra in modo da consentire la coltivazione del terreno sottostante.
Si tratta dell’agrivoltaico, invocato da Coldiretti per salvaguardare i terreni dalla possibilità che venissero abbandonati per una più remunerativa installazione di pannelli solari. Sono esenti da questa limitazione i progetti finanziati dal PNRR, le comunità energetiche e i progetti che sono stati già presentati.
“Quello approvato oggi è un decreto straordinariamente importante che guarda al mondo dell’agricoltura e della pesca. Il decreto va nella direzione di evitare la desertificazione del settore.” Queste le parole del ministro dell’Agricoltura.
Di parere opposto Legambiente che sottolinea come l’incessante consumo di suolo agricolo nel nostro Paese sia imputabile soprattutto alla nuova costruzione di edifici e non al settore delle rinnovabili. Legambiente contesta anche il ritorno del Comando unità forestali, ambientali ed agroalimentari dei Carabinieri, il Cufaa, sotto il controllo del ministero, in gran parte sotto il controllo del Masaf.
Nel testo sono previsti anche indennizzi ai coltivatori di kiwi e di viti, 10 milioni di stanziamento per misure di contrasto alla diffusione del granchio blu, ma anche l’impiego dei militari per l’abbattimento dei cinghiali affetti da peste suina.