
Agricoltura. Via libera dell’Aula del Senato alla risoluzione sull’invasione della cimice marmorata asiatica sul territorio italiano particolarmente dannosa per l’agricoltura.
Il documento impegna il Governo a dare la massima priorità all’adozione del decreto ministeriale che fissa i criteri per l’immissione della vespa samurai.
La vespa samurai si è infatti rivelata molto utile per consentire l’azione in campo contro la cimice asiatica.
L’Assemblea di Palazzo Madama ha poi dato il suo via libera anche ad un ordine del giorno sull’opportunità di una specifica azione di monitoraggio con cadenza annuale al fine di garantire una periodica informazione sulle condizioni di inserimento della vespa samurai nel territorio nazionale ed un controllo dello stato dell’emergenza fitopatologia, scongiurando eventuali effetti pregiudizievoli agli habitat naturali, alla flora ed alla fauna.
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“Con la risoluzione formulata dalla Commissione – ha spiegato la senatrice M5S della Commissione Agricoltura, Gisella Naturale – si impegna il Governo a dare la massima priorità all’adozione del decreto ministeriale previsto dal nuovo articolo 12 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 che fissa i criteri per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone sul territorio italiano”.
“Tutto ciò – ha aggiunto – deve avvenire nella salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità e dunque devono essere preventivamente svolti tutti i controlli necessari affinché ci sia la certezza che dall’introduzione di tale vespa discenderanno tangibili benefici per la salute delle nostre colture e dei nostri frutteti”.
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Per Naturale, bisogna “tutelare nel miglior modo possibile l’agricoltura italiana, cercando di ricorrere il meno possibile a trattamenti chimici e nel contempo contrastare il propagarsi di insetti molto dannosi per un’agricoltura che deve tendere al biologico”.
“È quindi necessario – ha concluso la senatrice – avere consapevolezza che la globalizzazione con gli scambi di ogni genere che intercorrono tra gli Stati inevitabilmente ci metterà di fronte al problema di contenere specie aliene e quindi in anticipo dobbiamo strutturarci per mettere in atto efficaci sistemi di contrasto”.
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Per Coldiretti, si tratta di un insetto pericoloso per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte l’anno e attacca con le punture meli, peri, kiwi, ma anche su peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che possono arrivare fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti.
La cimice asiatica inoltre, arriva fino ai centri abitati e costringe i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse.
Una situazione particolarmente difficile soprattutto nel Nord: Friuli, Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.