Home Agricoltura Agricoltura sociale, in Calabria il reinserimento degli ex detenuti passa dai campi

Agricoltura sociale, in Calabria il reinserimento degli ex detenuti passa dai campi

Confagricoltura

È stata presentata al Meeting di Rimini l’iniziativa “Ripartiamo dalla nostra terra” che dallo scorso gennaio coinvolge Caritas, Confagricoltura e Jti Italia in un progetto di agricoltura sociale.

L’obiettivo è permettere il reinserimento degli ex detenuti grazie al lavoro nei campi.

15 persone, affiancate da psicologi, formatori e agricoltori, partecipano a dei tirocini di formazione e lavoro all’interno di un’azienda agricola; il Casale del Malagrano di Castrolibero, in provincia di Cosenza. I tirocinanti partecipano a tutte le fasi della lavorazione, dalla coltivazione di frutta e verdura fino alla commercializzazione del cibo.

L’obiettivo finale è la creazione di un modello formativo replicabile e sostenibile. Attraverso la valorizzazione delle potenzialità, spesso mai esplorate, di chi ha scontato un periodo in carcere si può così creare un percorso virtuoso che dalle case circondariali permetta il ritorno e il pieno reinserimento in società.

Il commento di Sandro Gambuzza, Vicepresidente di Confagricoltura.:“L’agricoltura si è innovata nei processi di produzione, ma i valori sui quali si fonda il nostro lavoro restano invariati: in particolare, la solidarietà, la resilienza e la consapevolezza. Ogni giorno, infatti, lavoriamo per garantire la sicurezza alimentare a una popolazione sempre più ampia, tutelando l’ambiente e il legame tra il territorio e le persone. L’agricoltura ha nel suo DNA una forte vocazione sociale, che si esprime al meglio quando riesce a valorizzare le persone più fragili. Progetti come quello portato avanti con JTI Italia e Caritas, o come la nostra longeva iniziativa “Coltiviamo agricoltura sociale”, sono indispensabili per incentivare modalità di impresa etiche, che offrono opportunità di lavoro concrete anche a persone in difficoltà, con un riscontro positivo importante sulla produttività e sulla società”

“Il progetto – ha sottolineato Paolo Valente, Vice Direttore di Caritas Italiana – risponde alla volontà di Caritas Italiana di partire dagli ultimi nello sviluppare azioni di costruzione del bene comune. Qui si va nella direzione di un’economia inclusiva, capace di coinvolgere la comunità e nella comunità le persone in una situazione di fragilità. Le Caritas diocesane sono sempre più attente nell’accompagnare in particolare le persone detenute e ex detenute nel recuperare un rapporto positivo con le comunità. Anche il tema del lavoro è centrale quando si tratta di agire a contrasto della povertà nel nostro Paese. Questo progetto unisce entrambi gli aspetti in una prospettiva che coinvolge attivamente il territorio interessato”.