Agricoltura biologica, a Grottaferrata il primo Bio Tour

Si chiama Bio Tour il primo tour del biologico ideato per fare scoprire i metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente, della biodiversità e quindi dell’uomo.

A Grottaferrata grazie al progetto europeo BEING ORGANIC e alla collaborazione tra FederBio e Naturland è stato organizzato il primo evento nell’azienda agricola di Capodarco dedicato al vino. Parte da qui un percorso che attraverserà l’Italia per mostrare di cosa parliamo quando parliamo di agricoltura biologica.

Va ricordato che la strategia europea Farm to Fork mira a raggiungere l’obiettivo del 25% dei campi coltivati a biologico entro il 2030, obiettivo che non si può ottenere senza la sensibilizzazione dei consumatori sulla ricaduta benefica di una coltivazione rispettosa della natura e di chi lavora nei campi.

Angelo Giovannini, enologo: “I protocolli bio consentono alcuni prodotti, nell’utilizzo di lieviti selezionati ci indicano quali sono lieviti che possiamo usare, tutti i prodotti che si utilizzano in agricoltura biologica sono certificati, passa la certificazione noi li possiamo utilizzare, c’è una lista di prodotti che si possono utilizzare insieme a una lista di prodotti proibiti. Il clima non ci sta aiutando, le temperature si sono innalzate, i millimetri di pioggia che avrebbe fatto normalmente in sei mesi li sta facendo in un mese. La vite si trova in un lungo periodo di siccità e poi in breve periodo piena d’acqua. La vite così regredisce.

Salvatore Stingo, Presidente Cooperativa Agricoltura Capodanno: “L’Agricoltura Capodarco nasce nel 1978 a Grottaferrata con l’obiettivo di creare contesti lavorativi adatti anche a persone con disabilità. Oggi abbiamo 40 ettari, a varie tipologie di coltivazioni, abbiamo dalle 30 alle 50 persone al lavoro, persone con disabilità e senza, c’è la parte dei lavoratori sociali dove esiste un progetto legato alla creazione di socialità e di autonomia.”

L’obiettivo europeo è di ridurre l’uso di pesticidi del 50% entro il 2030. Al fine di velocizzare il processo di abbandono di queste sostanze chimiche da parte dei comuni italiani, è nata l’iniziativa “Comuni Liberi dai pesticidi” che mette in rete le buone pratiche delle città che hanno già abbandonato l’uso queste sostanze nei loro territori.

Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ha dichiarato a TeleAmbiente in occasione della presentazione dell’evento “I territori amano il Bio” organizzato dal progetto Cambia la Terra:Dal 2019 abbiamo fatto questo lavoro per costruire un database dove ci sono delibere, ordinanze dei comuni virtuosi che possono essere a disposizione di tutti, anche come esempio per chi vuole iniziare questo percorso. Siamo arrivati a quasi 100 comuni aderenti e quindi significa lanciare proprio l’idea del territorio che valorizza il biologico e riduce l’uso dei pesticidi attraverso le amministrazioni comunali.”