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Da Singapore arriva l’aeroporto del futuro, anti-Covid e a impatto quasi zero

aeroporto singapore

Il nuovo terminal 5 dell’aeroporto di Singapore entrerà in funzione nel 2030. È stato pensato per rispondere al meglio alle esigenze della crisi climatica e a quelle di una possibile nuova epidemia

A Singapore sta per nascere l’aeroporto del futuro. Sarà ecosostenibile, a impatto quasi-zero e pronto a rispondere alle necessità di probabili future pandemie. L’annuncio è stato fatto dallo studio americano KPF che ha presentato il progetto del terminal T5 dell’aeroporto  Changi East di Singapore.

Ma attenzione: i progettisti fanno sapere che non si tratta di un semplice nuovo terminale che si andrà ad aggiungere a quelli già esistenti. Perché il progetto prevede che il T5 diventi, entro il 2030, una vera e propria estensione della città. 

I circa 50 milioni di passeggeri in più che arriveranno nella megalopoli asiatica con l’apertura del nuovo terminal, si troveranno di fronte una struttura completamente innovativa dal punto di vista ecologico. La certificazione Green Mark Platinum Super Low Energy Building assicura che il terminal sarà quasi a impatto zero.

 

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Aeroporto di Singapore, energia pulita e aeromobili a combustibili alternativi

L’energia necessaria al suo funzionamento sarà prodotta quasi per intero da un enorme sistema di pannelli fotovoltaici. Inoltre il lavoro combinato di intelligenza artificiale, teleriscaldamento e stoccaggio di energia termina garantirà un abbattimento quasi totale degli sprechi.

Ma la novità assoluta è un’altra: il terminale sarà predisposto per accogliere aeromobili e veicoli terrestri che funzionano con carburanti alternativi. 

Singapore, un aeroporto anti-covid

E poi c’è la questione sanitaria. La pandemia da Covid-19 ha reso evidente la necessità di ripensare gli spazi e i luoghi adibiti al traporto pubblico. Per questo il nuovo terminal dell’aeroporto di Singapore è stato pensato per essere più efficiente in caso di nuove epidemie e pandemie.

Sistemi di ventilazione all’avanguardia, costruzione di sotto-terminal più piccoli, da aprire e chiudere secondo le esigenze e riconvertibili in aree per la quarantena o a disposizione dei servizi sanitari.