Home Attualità Acc, apre in Francia la prima fabbrica di batterie per auto elettriche

Acc, apre in Francia la prima fabbrica di batterie per auto elettriche

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Il progetto, molto ambizioso, è di respiro fortemente europeo. Entro il 2026, la produzione riguarderà anche l’Italia. 

Via alla produzione, in Francia, di batterie per auto elettriche di Acc (società di Stellantis, TotalEnergies e Mercedes). Inaugurata oggi la prima fabbrica europea a Billy-Berclau, nel Nord della Francia, alla presenza di Yann Vincent (ceo di Acc), Carlos Tavares (ceo di Stellantis), John Elkann (presidente dei Stellantis), Adolfo Urso (ministro delle Imprese e del Made in Italy), Bruno Le Maire (ministro francese dell’Economia), Agnes Pannier-Runacher (ministra francese della Transizione energetica), Roland Lescure (ministro francese dell’Industria), Volker Wissing (ministro tedesco dei Trasporti) e Ola Kallenius (ad di Mercedes).

Il primo blocco produttivo sarà operativo a fine anno, con la produzione che aumenterà gradualmente nel 2024. Il progetto è europeo e riguarda anche l’Italia, come spiegato da Yann Vincent. “Questo è il primo passo di un progetto colossale, che prevede la nascita di altre due gigafactory in Germania, a Kaiserslautern, e in Italia, a Termoli” – ha spiegato l’ad di Acc – “In Germania la produzione inizierà nel 2025, in Italia nel 2026. Oggi le batterie rappresentano intorno al 40% dei costi di un veicolo elettrico e sono quasi tutte prodotte in Asia“.

Ogni stabilimento avrà una capacità di 40 Gwh e circa duemila dipendenti ciascuno, con una produzione complessiva di 2,5 milioni di batterie all’anno, che andranno ad equipaggiare le auto elettriche di Stellantis e Mercedes. Per finanziare il progetto europeo sono stati stanziati sette miliardi di investimenti e un contributo di fondi pubblici per la transizione verso la mobilità sostenibile.

A margine dell’inaugurazione dello stabilimento in Francia, è arrivata anche una dichiarazione ‘ficcante’ da parte di Bruno Le Maire. Il ministro francese dell’Economia ha spiegato: “La normativa Euro 7 è inutile. Non dobbiamo spendere soldi, nell’ordine di miliardi, su norme che Cina e Stati Uniti non impongono ai loro costruttori“.

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