Come scegliere l’abito da sposa spendendo poco ed evitando acquisti dai brand fast fashion e low cost. Il video su TikTok dell’outfit “total Shein” scelto da una sposa.
In media in Italia il budget per un matrimonio con circa 100 invitati si aggira tra i 18.000€ e i 30.000 e. Cifre che spaventano e mettono in crisi le coppie. Come contenere i costi? C’è chi decide di optare per una scelta economica dell’abito che, in fin dei conti, viene indossato una volta sola. Tra abito, accessori, acconciatura e make up si può arrivare in media intorno ai 5mila euro.
Gli abiti da sposa economici stanno sempre di più conquistando il mercato, e l’industria della moda, o più precisamente, il mondo del fast fashion, non poteva lasciarsi sfuggire questo trend.
Un video recentemente condiviso su TikTok da una futura sposa, ha fatto molto discutere. L’abito scelto, compresi gli accessori è “total shein”. E dopo il matrimonio? Reso. Questo è lo scambio di battute con il fotografo intento a filmarla.
@frankrinaldifotografo LA VERITA CHE NESSUNO TI DIRA MAI #shein ♬ suono originale – Frank Rinaldi
Shein, il colosso cinese della moda usa e getta, infatti, si è lanciato anche nel mondo del wedding offrendo abiti da sposa per $ 50- $ 200, ben lontani dal prezzo di ~ $ 2.000 per un abito da sposa medio.
Ma Shein non è l’unico brand ad offrire abiti low cost. Abercrombie & Fitch ha lanciato un Wedding Shop con oltre 100 articoli per spose, damigelle e ospiti con un prezzo compreso tra $ 80 e $ 150. Dopo H&M, anche Zara qualche anno fa ha lanciato la sua prima linea sposa con costo degli abiti che oscilla tra i 60 e i 130 euro.
Ma siamo davvero disposti ad acquistare abiti fatti di fibre sintetiche e sostanze chimiche, finanziando i brand del fast fashion che producono i loro vestiti sfruttando i lavoratori? Se trovate poco etico spendere una fortuna per un capo che verrà indossato solo una volta, anche in questo tipo di scelta, però, di etico non c’è nulla.
Il binominio matrimoni e fast fashion, vuol dire abiti low cost ma a caro prezzo per l’ambiente.
Come scegliere l’abito da sposa spendendo poco
Per risparmiare sull’abito da sposa e non scegliere capi fast fashion ecco alcune alternative.
1)Noleggio. La prima opzione è noleggiare l’abito da sposa, una filosofia già diffusa per gli abiti da sera o per occasioni speciali. Il noleggio è un’opzione intelligente e sostenibile, adatta proprio per le occasioni in cui sappiamo che quel vestito verrà indossata uno o poche volte. Diversi sono i siti online dove è possibile noleggiare abiti, come Drexcode, Borrowing Magnolia, La Cler o Rent the Runway.
2)Vintage. La seconda opzione è quella dell’acquisto vintage o del second hand, molto spesso fortemente vantaggioso dal punto di vista del prezzo, tra questi, Vinted, Rebelle e Vestiaire Collective. L’estetica vintage continua, infatti, a influenzare le scelte stilistiche nei matrimoni per rievocare epoche passate con un occhio anche all’ambiente. Secondo Lyst le ricerche per gli abiti da sposa vintage sono aumentate del 297%, un numero sbalorditivo
3)Recuperare quello della mamma. La terza, infine, a costo zero, è quella di riutilizzare e modificare un cimelio di famiglia, come un abito appartenuto ad esempio alla mamma o alla nonna.
La piattaforma second hand che ha messo al bando 30 marchi di fast fashion
La piattaforma globale per la rivendita di capi di seconda mano di moda di lusso Vestiaire Collective ha deciso di bandire dal suo sito circa 60 marchi di fast fashion.
H&M, Zara, Uniqlo, Gap, Mango e Urban Outfiters sono solo alcuni dei brand che non saranno più disponibili sulla piattaforma il cui obiettivo è quello di abbandonare completamente i produttori di “moda veloce” entro il 2024 e combattere lo spreco nel settore tessile.
Si tratta di una piattaforma dove sono gli utenti a comprare ma anche a mettere in vendita i propri abiti. Ogni volta che i clienti proveranno a comprare o vendere articoli dei marchi cosiddetti “banditi”, verranno avvisati con un apposito messaggio che li informerà del divieto ma, soprattutto, delle ragioni per cui quell’articolo è stato vietato.
L’azienda ha lanciato anche una nuova compagna. Ad essere coinvolti nel programma sono stati cinque influencer che si impegnano a educare se stessi e i loro followers sugli effetti dannosi della moda veloce, promuovendo scelte di consumo alternative e sostenibili, come capi di seconda mano e vintage.