L’abbandono scolastico aumenta se i genitori sono poco istruiti: lo studio Istat

L’Istat ha pubblicato il rapporto “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali – anno 2023” in cui fa un quadro del livello di istruzione in Italia

Per il percorso di studio dei figli rimane fondamentale il livello di istruzione dei genitori. È quanto ha rilevato l’Istat nel rapporto “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali” inerente all’anno 2023. Nello specifico dall’indagine emerge che quando i genitori hanno un basso livello di istruzione, quasi un quarto dei giovani (il 24%) abbandona precocemente gli studi e poco più del 10% arriva a conseguire la laurea. Se invece almeno un genitore è laureato, l’abbandono precoce scende al 2% e il conseguimento della laurea sale al 70%. L’Unione Europea ha posto come priorità la riduzione dell’abbandono scolastico precoce, fissando come obiettivo la riduzione della percentuale sotto al 9%.

Italia ancora indietro nella classifica europea

In Italia, nel 2023, la quota di ragazzi e ragazze tra i 18 e i 24 anni non più inseriti in un percorso di istruzione o formazione è pari al 10,5%, in diminuzione di un punto percentuale rispetto al 2022. Tuttavia, nonostante i progressi, il valore resta tra i più alti dell’Unione Europea, rendendo l’Italia quint’ultima nella classifica. Il fenomeno dell’abbandono scolastico è più frequente tra i ragazzi (circa il 13%) rispetto alle ragazze (7%). Continuano a esserci poi i divari territoriali, con il Mezzogiorno che ha un tasso di abbandono della scuola del 14,6%, seguito dal Nord con l’8,5% e poi dal Centro Italia al 7%.

Diminuiscono i NEET

Notizie incoraggianti riguardano i NEET, ossia i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono più inseriti in un percorso scolastico o formativo e non sono impegnati in un’attività lavorativa. La quota di NEET per il 2023 è stimata al 16,1%, registrando un calo di -2,9 punti percentuali rispetto al 2022.