Anche a Perugia è arrivata la tappa della campagna di Legambiente ‘Città2030, come cambia la mobilità’ con lo scopo di incentivare una mobilità sostenibile e migliorare la qualità della vita nei centri urbani
Dopo aver fatto tappa nei giorni scorsi a Milano, Genova, Firenze, Prato, Bologna, Torino e Padova, la campagna itinerante di Legambiente ‘Città2030, come cambia la mobilità’ è arrivata anche a Perugia.
L’obiettivo del progetto è quello di promuovere una mobilità più sostenibile e favorire la creazione di centri urbani più vivibili.
Nel corso di un incontro che si è svolto nella sede della biblioteca comunale di Ponte San Giovanni, Legambiente Umbria ha presentato i dati sull’inquinamento atmosferico, le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana e le proposte concrete per trasformare il capoluogo umbro in una città più sostenibile entro il 2030.
L’analisi di Legambiente
“Dai dati – ha evidenziato Legambiente – emerge che il tasso di motorizzazione di Perugia, pari a 77 auto ogni 100 abitanti, è stabilmente elevatissimo e molto distante dall’obiettivo del 2030, quando si dovrà giungere al di sotto delle 35 auto ogni 100 abitanti”.
“Resta alto – hanno aggiunto da Legambiente – anche il tasso di incidentalità, con quattro incidenti ogni 1.000 abitanti, dato da dimezzare così come previsto dal Piano nazionale sicurezza stradale, rispetto ai dati rilevati nel 2019. Tuttavia, come riportato nel bilancio della polizia municipale di gennaio scorso, si segnala un significativo aumento dei decessi stradali (+233% rispetto al 2023) e un aumento degli incidenti che coinvolgono le e i pedoni, risultati che confermano l’urgenza di adottare misure che mitighino l’incidentalità stradale nel capoluogo umbro”.
“Per quanto riguarda la qualità dell’aria – hanno sottolineato – principali inquinanti restano sotto i livelli di guardia. Questo dato deve però tener conto della futura direttiva dell’Unione europea in materia; per questo, sin da ora, è necessario ridurre la
concentrazione media annuale di particolato sottile PM10 del 3% (fonte: elaborazione Mal’Aria 2025 Legambiente).
Il commento del presidente di Legambiente Umbria, Maurizio Zara
“L’applicazione delle misure per la Città a 30 chilometri orari a Bologna – ha riferito Maurizio Zara – hanno prodotto effetti straordinariamente positivi e noi dobbiamo seguire quella strada quanto prima, sia per ridurre il numero di incidenti stradali, sia per ridare spazio e aria pulita alle persone”.
“Come già ribadito più volte, anche con uno specifico manifesto redatto insieme a Fiab Perugia Pedala e rivolto alla politica regionale e comunale – ha detto ancora Maurizio Zara – vogliamo una città che sia a misura delle persone e che metta al centro la qualità ed accessibilità degli spazi pubblici. È necessario ridisegnare lo spazio pubblico, a partire da quello intorno alle scuole, anche attraverso interventi sperimentali di urbanismo tattico, per favorire la mobilità sostenibile, la sicurezza dell’utenza debole della strada e la socialità, attraverso la realizzazione di zone 30 e strade scolastiche che restituiscono la giusta dimensione urbana alla centralità delle persone che la vivono”.
“L’altro grande e drammatico tema che caratterizza la nostra città e più in generale la nostra regione – ha continuato Maurizio Zara – è quello della sicurezza stradale e della incidentalità che sempre più frequentemente interessa chi si muove a piedi o in bici. Insieme a Fiab, e grazie alla collaborazione attivata con l‘Università del Politecnico di Milano abbiamo presentato dati eloquenti che fanno vedere per la prima volta la collocazione geografica di questo tipo di incidentalità, un vero e proprio Atlante dei morti e dei feriti gravi in bici e a piedi”.
“I dati disponibili – ha proseguito Zara – si riferiscono a quanto accaduto fino al 2022 e dovranno essere aggiornati nei prossimi anni, ma sappiamo già che la situazione degli ultimi due anni è perfino peggiorata”.
“Sappiamo – ha concluso Maurizio Zara – che occorre partire da una attenta analisi scientifica di questi dati per affrontare il tema sicurezza stradale e per evitare le tante, troppe morti che all’Umbria costano economicamente oltre 250 milioni di euro l’anno, secondo i dati dell’Istat, e che piegano emotivamente tante famiglie a dolori e perdite che potremmo evitare mettendo in campo misure efficaci per ridurre la velocità dei mezzi in città e permettere una mobilità attiva, sicura e realmente alternativa all’auto”.