A Narni (Tr) convegno alcolismo: repressione tra prevenzione e consapevolezza

Quasi 3mila morti all’anno causati dall’abuso di alcol, a Narni (Tr) un convengo ha fatto il punto su questa piaga sociale che colpisce i più giovani. All’incontro hanno partecipato con interesse e curiosità anche gli studenti delle scuole superiori

Al teatro Manini di Narni, in provincia di Terni, si è svolto un convegno per fare il punto su una problematica, divenuta oramai ‘piaga sociale’ che colpisce i più giovani.

Il convegno dal titolo Alcol: più sai, meno rischi’ , a cui hanno partecipato anche studenti delle scuole superiori, ha colto nel segno, sensibilizzando e aumentando la consapevolezza dei ragazzi, i più esposti e vulnerabili ad un utilizzo, anche eccessivo dell’alcol, con conseguenze, spesso, drammatiche.

Ogni fine settimana facciamo il conto dei morti causati dall’assunzione di sostanze alcoliche, le cosiddette ‘stragi del sabato sera’ con circa 3mila morti ogni anno.

Proprio per arginare un fenomeno di questa entità, l’Anlcc (Associazione Narni per la Lotta Contro il Cancro), insieme al dr. Adiberto Favilli, ha organizzato una mattinata di confronto, di riflessione e analisi.

Il commento della Presidente di Anlcc, Mirena Angeli: “È fondamentale fornire supporto, garantire servizi continuativi e di ascolto per coloro che fanno abuso di alcol”.

“Avendo lavorato molti anni in questo settore ho visto molta sofferenza ha spiegato Mirena Angeli – e ho notato come il dolore possa produrre un cambiamento. Ho visto persone disperate, sofferenti, famiglie dove le relazioni erano distrutte, ritrovare il gusto della vita semplicemente lavorando su se stessi, aiutati dai servizi e dal mondo del volontariato”.

“I gruppi di auto aiuto ha aggiunto Angeli sono una grande risorsa perché i giovani trovano un ambiente di accoglienza, dove possono migliorare sé stessi, in una clima di leggerezza e di tranquillità, condividendo le esperienze gli uni con gli altri”.

“In questi gruppiha spiegato Mirena Angeli le persone, non solo che hanno problemi di alcool o dipendenza, ma che magari stanno vivendo un momento particolare della loro vita, possono trovare uno spazio per essere accolti. Grazie a dei laboratori possono riprendere confidenza con la vita, migliorare le proprie relazioni e gestire meglio le proprie emozioni”.

“Ritengo che convegni e momenti di condivisione come questo organizzato oggi – ha evidenziato ancora Mirena Angeli possano aiutare a consolidare consapevolezza, sensibilizzando sui rischi e i pericoli che si celano dietro allalcolismo, per cui è necessaria la cooperazione di tutti, dalle forze dell’ordine, alle istituzioni, alle scuole”.

Il ruolo primario della consapevolezza, della prevenzione e dell’informazione sui pericoli derivanti dal consumo eccessivo dell’alcol è stato sottolineato anche dal vice questore di Terni, Giuseppe Taschetti.

“La polizia di Stato – ha riferito Giuseppe Taschetti come tutte le forze dell’ordine, è impegnata in prima linea in una duplice attività: prevenzione e repressione. I controlli che mettono in campo le forze dell’ordine sono conseguenti alla prevenzione rispetto alla diffusione delle sostanze alcoliche, che rappresenta una delle prime cause degli incendi in strada, seguiti da atteggiamenti definiti ‘sopra le righe’ con conseguenti risse e dall’abbassamento dei freni inibitori associato al consumo di alcol”.

“Comportamenti – ha continuato Taschetti – su cui bisogna riflettere e su cui si deve attivare anche l’azione di coscienza”.

“Ad esempio ha proseguito Giuseppe Taschettiper coloro che lavorano nei pubblici esercizi che non devono vendere alcol ai minori. Ricordo che la somministrazione e la vendita di alcolici è vietata ai minori di 18 anni. I controlli delle forze dell’ordine mirano a far sì che i gestori dei locali e gli attori del settore divertimento, osservino queste norme”.

“È necessaria – ha ricordato in conclusione Taschetti – un’azione di coscienza, di etica professionale e commerciale. All’insegna del guadagno non possiamo, in alcuni casi, determinare condizioni di pericolo per i minori e per gli altri, che possono essere, loro malgrado, coinvolti in situazioni nefaste”.

I ragazzi delle scuole per auspicare un cambiamento di rotta del fenomeno. hanno realizzato anche un video intitolato ‘Bevi la vita’.