Settembre 2024 segna un altro mese di temperature globali record, superando la soglia pre-industriale di 1,5°C, secondo l’Osservatorio europeo Copernicus. Questo aumento di temperatura è legato a eventi meteorologici estremi in Italia e in Europa, aggravati da un’atmosfera più calda.
Nel mese di settembre recentemente concluso, così come per quasi tutti i mesi da luglio 2023, le temperature medie globali sono state più alte della media pre-industriale di almeno 1,5°C. La soglia, cioè, che i grandi del mondo avevano indicato come quella da non superare in maniera sistemica durante la COP21 di Parigi nel 2015.
A segnalare l’ennesimo superamento di quella soglia è l’Osservatorio europeo Copernicus – sviluppato in partnership tra Commissione europea e ESA – che ha segnalato il mese di settembre 2024 come il secondo più caldo a livello globale, dopo quello, torrido, del 2023.
Sulla base di questa nuova rivelazione, spiegano da Copernicus, diventa sempre più probabile che il 2024 diventi l’anno più caldo della storia della Terra da quando siamo in grado di registrare le temperature.
Inoltre, le temperature così alte degli ultimi mesi sono, secondo gli esperti, alla base degli eventi meteo estremi che hanno colpito l’Italia e il resto d’Europa.
“Le precipitazioni estreme a cui stiamo assistendo sempre più spesso sono state aggravate da un’atmosfera più calda, portando in alcuni luoghi a far precipitare quantità di pioggia che normalmente si registrano in diversi mesi nel giro di pochi giorni”, ha spiegato Samantha Burgess, vicedirettrice del dipartimento sul cambiamento climatico (C3S) di Copernicus.
L’aumento generalizzato delle temperature sulla Terra è, secondo la comunità scientifica, legato alle emissioni di anidride carbonica dovute all’utilizzo di petrolio, gas e carbone da parte degli esseri umani.
Per frenare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici ad esso collegati, dunque, bisogna passare da un sistema basato sui combustibili fossili a uno basato su fonti energetiche rinnovabili.