Home Attualità COLDIRETTI, L’ ITALIA È GREEN! LISTA NERA DEI CIBI IMPORTATI PIÙ CONTAMINATI

COLDIRETTI, L’ ITALIA È GREEN! LISTA NERA DEI CIBI IMPORTATI PIÙ CONTAMINATI

Roma. Quali sono i cibi più dannosi per la salute? Al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, risponde la Coldiretti presentando la “lista nera” degli alimenti più pericolosi.

Alla base, i risultati dell’ultimo rapporto del Sistema di allerta europeo (FASFF) sui rischi alimentari del 2016.

Il pesce spagnolo è al primo posto della classifica, soprattutto pesce spada e tonno, contaminati da mercurio e cadmio presenti nelle acque. A seguire, gli integratori e i cibi dietetici provenienti dagli Stati Uniti, dove si possono utilizzare ingredienti non ammessi in Europa.

Brutte notizie anche per i golosi di arachidi. Al terzo posto, quelle provenienti dalla Cina, contaminate da aflatossine cancerogene.

Per gli amanti dei peperoni, attenzione ai prodotti dalla Turchia, coltivati con eccessivi pesticidi. Vietati i prodotti turchi anche per gli abitué dei fichi secchi, pieni di aflatossine, così come i pistacchi dell’Iran.

Male per la carne di pollo della Polonia, al settimo posto per inquinanti microbiologici, i dati di Coldiretti del 2016 hanno rivelato anche la presenza di salmonella.

Dal rapporto Coldiretti è emerso che nel 2016 l’Italia ha importato dalla Spagna 167 milioni di chili di pesce, con un 5% in più all’inizio del 2016. Ad entrare nel nostro Paese anche 2 milioni di chili di pistacchi dalla Turchia, insieme a quasi 3 milioni di fichi secchi e 25,6 milioni di chili di nocciole.
L’Europa ha fatto scattare 2.925 allarmi, con la Turchia al primo posto per “notifiche di prodotti non conformi”, pari a 276. A seguire, Cina (256), India (194), USA (176) e Spagna (171).

Il report Coldiretti ha reso evidente quanto “l’agricoltura italiana sia invece la più green d’Europa, con 292 prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, il divieto all’uso di Ogm e il maggior numero di aziende biologiche”. L’Italia si distingue anche per “minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari, pari a 0,5%, valore più basso della media europea (1,7%) e di quella dei Paesi terzi (5,6%).

Sugli scaffali dei supermercati però resta il problema dei prezzi concorrenziali, che orienta la scelta verso i prodotti spesso peggiori ma economici

Proprio questo è lo scopo di Coldiretti: informare, indirizzando verso il prodotto italiano, per salvaguardare salute e territorio.

Sarà sufficiente contro il mercato del prezzo più basso?