Home Attualità AMATRICE GUARDA AVANTI. RIPARTE L’ECONOMIA. APRONO NEGOZI E LOCALI

AMATRICE GUARDA AVANTI. RIPARTE L’ECONOMIA. APRONO NEGOZI E LOCALI

Amatrice. Domenica di festa per l’autunno che vede lentamente la città rinascere.

Un evento organizzato, a distanza di due anni dal precedente, nei principali spazi commerciali della città, con lo scopo di “rinnovare la tradizione e di segnare insieme un nuovo inizio partendo dalle ricchezze del territorio, nel segno della speranza e della solidarietà”.

A un anno dal terremoto che causò quasi 300 morti e distrusse pezzi di storia, Amatrice cerca di rialzarsi.

Oggi è stato dato avvio alle attività commerciali, ferme ormai dall’agosto 2016, anche grazie all’azione della Regione Lazio. Tra i primi a riaprire le porte della loro attività, il Panificio Puglia, i bar Tazza d’Oro e Central Park, la cantina vinicola Nibi. Al lavoro anche gioiellieri e commercialisti della zona.

Già la settimana scorsa, la piadineria, il centro estetico e l’agenzia immobiliare Leonetti avevano rimesso in moto le loro attività. E oggi si aggiungono alla lista altre sette inaugurazioni.

Un totale di 51 esercizi commerciali che finalmente riescono a rinascere, sulle ceneri di una città che il terremoto ha quasi del tutto raso al suolo. Cui si aggiungono altri 27 partecipanti al progetto di delocalizzazione.

Un’economia che non vuole fermarsi ad Amatrice. Per i prossimi giorni è prevista la riapertura di altre 22 imprese, mentre altre 5 attendono la fine dei lavori nelle proprie strutture.

Partenza perfetta soprattutto per la gastronomia, da sempre protagonista della produzione e del commercio nella città del Reatino. Boom di clientela per le otto attività di ristorazione riaperte sul territorio, dove è previsto il tutto esaurito anche nel weekend.

“Aperture importanti – sottolinea la Regione Lazio – che segnano il ritorno di un’offerta commerciale sempre più ampia per i cittadini e restituiscono ad Amatrice la vitalità e la speranza”.

Una rinascita graduale per la cittadina di Amatrice.

Resta la paura, ma si incrementa la voglia di ricominciare da zero.

E tra le macerie ancora troppo vicine, si cerca di intravedere un nuovo futuro.